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Questo articolo è stato pubblicato il 14 giugno 2010 alle ore 13:54.
Prima l'esame della manovra, poi sarà la volta del ddl intercettazioni. A dettare la scaletta di Montecitorio è il presidente della Camera, Gianfranco Fini. Che, rispondendo alle domande del direttore del Mattino, Virman Cusenza, ha ribadito la necessità di approfondire il confronto. Frenando sulla volontà di gran parte della maggioranza di chiudere l'iter del ddl a Montecitorio entro l'estate. «Perchè dobbiamo correre tanto prima delle vacanze estive - ha detto Fini - come se ci fosse qualche nemico da combattere?».
Spazio quindi alla discussione dentro l'assemblea di Montecitorio. «Ne stiamo discutendo da oltre due anni - ha proseguito - se ne può discutere ancora un pò,
facendo uno sforzo ulteriore per evitare polemiche e fraintendimenti, per avere un testo condiviso».
Stamattina, poi, la terza carica dello Stato aveva garantito «pieno rispetto del regolamento della Camera», rispondendo alla lettera inviata oggi al capogruppo del Pd a Montecitorio, Dario Franceschini. Che, nei giorni scorsi, aveva chiesto alla terza carica dello Stato di non accettare forzature sui tempi di approvazione del ddl intercettazioni. Un provvedimento che la maggioranza, premier in testa, vorrebbe chiudere entro l'estate. Nel pomeriggio Fini ha annunciato che a luglio andrà in calendario la manovra prima delle intercettazioni.
«Da parte di questa presidenza - scrive Fini - è stato sempre assicurato, e lo sarà in futuro,il corretto svolgimento dei lavori parlamentari, in sede di esercizio della funzione ad essa assegnata dall'articolo 8 del regolamento, nel puntuale rispetto delle norme regolamentari che disciplinano il procedimento legislativo». Il regolamento della Camera, ricorda ancora Fini, «disciplina in maniera compiuta le diverse fasi in cui si articola l'iter dei progetti di legge, sia presso le commissioni sia da parte dell'assemblea, rimettendo agli organi competenti in tema di organizzazione dei lavori la definizione dei tempi e delle modalità del relativo esame».
Stamattina il numero uno dei deputati ha incontrato, insieme ai tecnici di Montecitorio, la presidente della commissione Giustizia, Giulia Bongiorno. Un'ora di colloquio con l'obiettivo di definire proprio il percorso e i tempi dell'esame del ddl intercettazioni. Provvedimento che torna alla Camera in terza lettura dopo il via libera del Senato, la scorsa settimana.