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Questo articolo è stato pubblicato il 15 giugno 2010 alle ore 19:16.
L'assist è arrivato oggi dal presidente del Senato, Renato Schifani. «Per liberare le famiglie e i figli dalla rete della povertà di valori e della sfiducia serve una coraggiosa riforma strutturale e innovativa in grado di invertire la rotta». Un cambio di passo che, per Schifani, si traduce «concretamente in congedi per le madri e i padri, sgravi fiscali e assegni». La missione educativa dei genitori, ha aggiunto Schifani, «deve restare prioritaria e centrale. Senza esitazione dobbiamo garantire alle giovani famiglie il tempo dello stare insieme».
Sul tema dei congedi per i neo papà, però, il Parlamento si sta già muovendo. «Le norme in materia di sostegno alla maternità e i congedi parentali potranno avere un iter abbastanza rapido», ha assicurato ieri il presidente della Commissione lavoro della Camera, Silvano Moffa. Proprio la sua commissione comincerà domani, alle 14.30, il dibattito sulle proposte di legge che modificano il testo unico in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità, proponendo, tra l'altro, l'introduzione del congedo obbligatorio per i neo papà. «Dopo gli interventi dei commissari e dei firmatari delle proposte di legge - spiega al Sole24ore.com Barbara Saltamartini, che ha presentato una delle proposte come prima firmataria - il presidente della commissione, che è poi anche il relatore dei provvedimenti, chiederà la convocazione di un comitato ristretto in modo da arrivare a un testo unico».
Sui congedi di paternità, infatti, non ci sono divisioni tra i poli, ma un perfetto clima bipartisan. Alla commissione sono così arrivate 6 proposte di legge. Le prime due sono firmate appunto dalla Saltamartini e da Alessia Mosca (Pd). A queste sono state abbinate le proposte presentate da Siegfried Brugger (Minoranze linguistiche), Davide Caparini (Lega Nord), Annagrazia Calabria (Pdl) e Giorgio Jannone (Pdl). «La mia proposta e quella della Mosca - prosegue Saltamartini - sono accomunate dall'introduzione dell'obbligatorietà del congedo paterno che è un punto cruciale insieme all'innalzamento dall'80 al 100% della retribuzione assicurata alle donne durante il periodo di congedo obbligatorio di maternità».
Sui tempi di approvazione, però, difficile fare previsioni. Anche se da entrambi gli schieramenti si chiede un'accelerazione. «I congedi di paternità - dice il vicesegretario del Pd, Enrico Letta - sono un'occasione storica, un modo per superare le limitazioni al lavoro femminile. Il presidente Fini che è sempre stato sensibile a questi temi aiuti ad accelerarne l'iter e a evitare che il caos intercettazioni-manovra blocchi tutto». Il rischio che l'iter dei congedi sia rallentato esiste. E la stessa Saltamartini non nasconde la sua preoccupazione. «Ci sono due strade. La prima - chiarisce - è che il testo licenziato dalla commissione arrivi in aula e a quel punto dovrà misurarsi con un calendario già molto ingolfato. L'altra strada è che la stessa commissione, in sede legislativa, garantisca l'approvazione di un testo unificato». Un'ipotesi che l'onorevole pidiellina auspica perché, aggiunge, «questa soluzione ridurrebbe i tempi».