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Questo articolo è stato pubblicato il 21 giugno 2010 alle ore 12:04.
Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, chiede una rapida approvazione della manovra, entro la fine di luglio, senza che il cammino venga turbato da «altre materie». La mia, spiega ricevendo il Cnel, è una «esortazione pacata e meditata». Questa: «occorre il concentrarsi di tutte le forze politiche e sociali e delle componenti istituzionali su una discussione seria e aperta attorno ai termini della manovra finanziaria». Questo affinché ne possa nascere un decreto legge da convertire «entro la fine di luglio».
Inoltre deve essere chiaro che «questo adempimento non può non dominare l'agenda delle Camere nel tempo che ci separa dalla pausa estiva». Sarebbe questa la «espressione massima della misura del senso di una comune responsabilità nazionale nell'affrontare l'attuale grave momento». E questo deve avvenire «evitando che il confronto su una materia già tanto ardua sia negativamente condizionato da tensioni politiche già acute su tutt'altra materia».
Nel discorso che ha svolto al Quirinale ricevendo il Cnel (Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro), Giorgio Napolitano ha inoltre sottolineato l'esigenza che la manovra economica in discussione al Parlamento oltre a porsi l'obiettivo «del concreto raggiungimento di adeguati obiettivi del consolidamento dei bilanci pubblici», abbia come obiettivo «il contestuale rilancio della crescita economica». «Dall'equilibrio e dall'equità della manovra - ha aggiunto Napolitano - potranno discendere effetti importanti in termini di dialogo e coesione sociale».