Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 22 giugno 2010 alle ore 19:09.
Non si spegne la polemica attorno alle dichiarazioni del presidente della Camera, Gianfranco Fini, che ieri era andato all'attacco del Carroccio («la Padania non esiste»). Oggi la terza carica dello Stato ha lanciato un altro affondo all'indirizzo dei leghisti rispondendo sul sito di Generazione Italia alla lettera di Stefano Basilico, giovane iscritto lombardo dell'associazione guidata da Italo Bocchino, uno dei fedelissimi del cofondatore del Pdl.
«Ieri - spiega Fini ritornando sulle sue dichiarazioni - ho avuto modo di dire quello che tanti pensano, anche al Nord, anche nella tua Brianza.La Padania non esiste, come ci ha ricordato anche la Società geografica italiana. C`è solo la nostra Italia. Che avrà problemi, differenze tra Nord e Sud, ma è la nostra Nazione. E dobbiamo esserne fieri, non solo quando gioca la Nazionale». Poi il presidente della Camera rimbrotta il governatore del Veneto Luca Zaia. Che ieri, replicando alle sue dichiarazioni, si era lasciato andare a un attacco contro il meridione. «Se la Padania è un'invenzione - aveva detto l'ex ministro dell'Agricoltura - allora lo sono anche il Sud e la questione meridionale».
A Zaia Fini risponde punto su punto. «Sbaglia - scrive ancora il presidente della Camera - chi dice che se non esiste la Padania non esiste la questione meridionale. I problemi del Sud esistono da ben prima che venisse formulata per la prima volta, nel 1873, la nozione di "questione meridionale". Così come nessuno può negare l`esistenza di una "questione settentrionale"'. Sono questioni che vanno inserite in un discorso più ampio: il futuro dell`Italia».
La terza carica dello Stato illustra quindi la sua ricetta per riconquistare il Nord. «Lì servono meno tasse e burocrazia - prosegue Fini - non bandiere verdi. Non si può dire che è Padania quella parte del paese che lavora e paga le tasse. Per due motivi: non è solo il Nord a lavorare e pagare le tasse e non tutti i cittadini del Nord che lavorano e pagano le tasse si sentono "padani". Sono pronto a scommettere». Poi torna sul concetto di Padania. «Perdere tempo a discutere di una cosa che non esiste ci mette fuori strada - continua il presidente della Camera - rispetto al problema vero: come permettere al motore economico dell`Italia di essere competitivo e vincente nell'economia globalizzata. E quindi meno tasse, meno burocrazia, meno lacci e lacciuoli. Queste sono le esigenze reali del Nord. Non sventolare una bandiera verde».