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Questo articolo è stato pubblicato il 23 giugno 2010 alle ore 19:29.
NEW YORK - «Si tratta di un cambiamento di personale ma non un cambiamento di politica»: Barack Obama ha annunciato di aver ripudiato il suo generale, Stanley McChrystal, il capo della missione in Afghanistan e di averlo sostituito con David Petraeus, l'ex responsabile delle operazioni in Irak e il capo delle operazioni militari nell'intera regione: «Oggi ho accettato le dimissioni del generale McChrystal - ha detto Obama parlando dal giradino delle Rose alla Casa Bianca in un discorso drammatico, in cui ha affrontato anche le difficoltà della guerra - l'ho fatto con difficoltà, ma con la certezza che è la decisione migliore per la guerra in Afghanistan, per i militari per i nostro paese ho anche nominato il generale Petraeus per sostituirlo, so che farà del suo meglio... non ho deciso per rispondere a un insulto personale o per differenze di missione... Ma la guerra è più grande di un persona, di un soldato di un generale o di un presidente... la condotta rappresentata nell'articolo non rappresenta lo standard di un generale al comando». Obama ha detto che la «gaffe di McChrystal colpiva al cuore» il nostro sistema democratico e porta sfiducia al lavoro di squadra, il mio lavoro, primo repsonsabilità per gli uomi e le donne che guidano questa guerra. E' mio dovere che non vi sai diversione per la missione vitale che stanno portando avanti incluso il codice di condotta che riguarda tutti... dobbiamo essere perceptiti come una forza unica... e la nostra democrazia ha istituzioni che sono più forti degli individui...», ha detto Obama.
Obama dunque ha appena dato una prova di forza, ha voluto chiarire che la Casa Bianca è al comando, ha dato una prova di decisione rapida con una scelta quella di Petraues, di un generale che gode dell'appoggio generale di tutte le fazioni politiche e che conosce a fondo la regione. Si chiude così uno dei più complessi capitoli di storia militare americana. Una vicenda di natura sheakespiriana che ha portato tensione a Washington attorno alle dichiarazioni del generale al mensile Rolling Stones. Rapidamente tuttavia la vicenda si è trasformata in una riflessione sull'andamento della guerra in Afghanistan. Il presidente si era incontrato con McChrystal per 20 minuti nell'ufficio Ovale. Non sappiamo ancora che cosa si sono detti, ma sappiamo che subito dopo McChrystal non ha partecipato all'incontro dei capi di stato maggiore per discutere della guerra. Già quello era un brutto segno.