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Questo articolo è stato pubblicato il 25 maggio 2010 alle ore 16:06.
Il generale David Petraeus, alla testa del Central Command statunitense, ha impartito l'ordine di incrementare le operazioni delle forze speciali in Iran, Arabia Saudita, Yemen e Somalia.
Lo rivela oggi il New York Times , spiegando che l'obiettivo delle operazioni clandestine riguarda la raccolta d'informazioni, l'allacciamento di rapporti con gruppi locali per costruire reti informative in grado di "penetrare, sconfiggere, distruggere e disgregare" al Qaeda o altri gruppi di miliziani islamisti, ma anche "preparare il terreno" per futuri attacchi condotti da americani o forze locali. In pratica si tratta di una forte accelerazione delle incursioni contro le basi e i leader dei gruppi terroristici islamici in tutto il settore assegnato al Central Command che si estende dal Medio Oriente all'Asia Centrale coprendo (in cooperazione con il nuovo Africa Command) anche il Corno d'Africa.
Al tempo stesso sembra previsto un incremento dei contatti con i gruppi iraniani d'opposizione al regime di Mahmoud Ahmadinejad in vista di un possibile scontro armato determinati dal programma atomico di Teheran. Il New York Times scrive che la direttiva sembra "autorizzare specifiche operazioni in Iran, molto probabilmente la raccolta di notizie d'intelligence sul programma nucleare del paese o l'identificazione di gruppi dissidenti che potrebbero essere utili per una futura offensiva militare".
Nulla di sostanzialmente nuovo considerando che l'amministrazione Bush aveva già autorizzato alcune azioni clandestine in aree lontane dai teatri bellici iracheno e afghano ma la nuova direttiva, firmata il 30 settembre, vuole rendere queste attività sistematiche e continuative. L'analisi del quotidiano newyorchese sottolinea che il testo, di sette pagine, riguarda le attività clandestine ma non parla esplicitamente di raid militari anche se il nome "Joint Unconventional Warfare Task Force Executive Order" lascia pochi dubbi sul fatto che si tratti operazioni di guerra non convenzionale come tutte le operazioni di forze speciali.
Secondo il New York Times inoltre la direttiva punta ad ampliare le operazioni segrete anti-terrorismo gestite direttamente dal Pentagono riducendo la dipendenza dalla Cia e altre agenzie d'intelligence.