Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 28 giugno 2010 alle ore 10:03.
Da due anni il rischio di farsi confiscare un veicolo è più concreto: dal 27 maggio 2008, all'elenco degli illeciti che comportano questa pesante sanzione si sono aggiunte la guida in stato di ebbrezza grave (tasso alcolemico oltre 1,5 grammi/litro) e quella sotto l'effetto di droghe (Dl 92/08). Reati che, con l'intensificarsi dei controlli, emergono più di frequente rispetto alle altre violazioni che fanno scattare la confisca (nella scheda, l'elenco di quelle previste dal codice della strada).
Così in questi due anni Polizia stradale e Carabinieri hanno sequestrato (primo passo verso la confisca) ben 12.393 veicoli, anche supercar. Cui vanno aggiunte alcune migliaia di altri casi, per l'attività degli altri organi di vigilanza statali e locali. Ciò spiega il consistente aumento di confische e rivendite. Nonostante questo, agenzia del Demanio e prefetture hanno gestito il tutto senza paralisi. Ma ogni tanto spuntano incertezze procedurali dovute all'ampio contenzioso e alla variegata giurisprudenza (si veda l'articolo sotto).
L'assenza di ingorghi burocratici stupisce, in un paese dove fino al 2006 i veicoli in giacenza erano 115mila e, in mancanza di procedure rapide di rivendita, spesso arrugginivano nelle depositerie ed era poi impossibile trovare acquirenti. Così il debito nei confronti delle autorimesse arrivava a 205 milioni di euro, a Torino un imprenditore-creditore si suicidava e a Napoli il prefetto, per mettere una pezza, seguiva procedure poco ortodosse che lo fecero finire sotto inchiesta penale (poi chiusa con proscioglimento). Non erano rari episodi di malcostume come la sottrazione di pezzi a mo' di acconto. Alla base di tutto c'era l'assenza di una banca dati precisa e aggiornata, per cui era difficile compilare gli elenchi dei veicoli da mettere all'asta.
Dopo una quindicina d'anni segnati da tentativi infruttuosi e proposte anche da parte di aziende chiacchierate, ora la banca dati esiste ed è sorretta dalle procedure rapide introdotte dal Dl 269/03, che prevedono il passaggio di proprietà al custode, che poi può rivendere i veicoli. Per arrivare a questo, sono state bandite gare per individuare i custodi-acquirenti, spesso raggruppamenti di imprese costituiti per raggiungere i requisiti richiesti. Oggi, è coperto quasi l'80% del territorio nazionale, anche se ci sono stati ritardi in realtà importanti come Roma e Milano.