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Questo articolo è stato pubblicato il 03 luglio 2010 alle ore 15:34.
Al-Qaeda ha impiegato come kamikaze donne, disabili e bambini per farli esplodere negli affollati mercati e davanti alle caserme della polizia nelle città irachene. In Afghanistan i talebani hanno imitato gli uomini di bin Laden e in più occasioni hanno mandato bambini con giubbotti imbottiti di esplosivo ai check-point delle forze di sicurezza governative e alleate. In tutto il mondo, ma soprattutto in Africa, sono migliaia i bambini-soldato arruolati da milizie irregolari, movimenti di guerriglia e negli eserciti regolari come quello somalo. La nuova frontiera dell'impiego bellico dei bambini è stata raggiunta però dai talebani afghani che hanno addestrato decine di bambini specializzandoli in uno dei compiti più delicati, pericolosi e al tempo stesso efficaci per l'insurrezione: la posa delle IED, gli ordigni artigianali responsabili di oltre la metà dei 322 soldati alleati uccisi dall'inizio dell'anno.
Un report del Daily Telegraph realizzato a Sangin (nella provincia meridionale di Helmand), il distretto più infuocato di tutto l'Afghanistan, rivela che da febbraio il numero di bambini utilizzati dalla guerriglia talebana è cresciuto di almeno 5 volte fino a raggiungere la quarantina di unità impiegati in compiti che vanno dal trasporto di armi alla collocazione di ordigni. Secondo il comando britannico i talebani utilizzerebbero i bambini perché le tecniche di sorveglianza utilizzate dagli alleati sono ormai in grado di rilevare le squadre di miliziani impiegate per trasportare esplosivi e piazzare le bombe lungo le strade. Osservatori con visori diurni e notturni e velivoli senza pilota dotati di telecamere ad alta risoluzione tengono sotto costante controllo le principali strade e i villaggi occupati dagli insorti registrando ogni movimento e in molte occasioni gruppi di talebani sono stati colpiti da missili e bombe di precisione mentre seminavano ordigni improvvisati.
I talebani sanno però che i militari alleati non aprirebbero mai il fuoco contro dei bambini. «Siamo alle prese con dei bambini complici. Sono indottrinati fin dalla più tenera età, abituati ai rischi e i talebani sanno che i nostri valori ci impediscono di sparare su di loro», spiega un ufficiale britannico. I Royal Marines del Quarantesimo Commando hanno individuato 44 IED negli ultimi mesi a Sangin, per un quinto posizionate da bambini anche al di sotto dei dieci anni. L'impiego dei bambini da parte dei talebani si è evoluto negli ultimi due anni e oggi i minori non sono più inconsapevoli bombe umane ma piccoli miliziani ben istruiti e pronti a tutto. Poco più a nord di Sangin, nella provincia di Farah assegnato al Comando Ovest a guida italiana, i marines statunitensi rilevarono nell'ottobre 2008 il primo impiego di bambini da parte dei bombaroli talebani. Come dimostra la foto scattata dagli osservatori del Settimo reggimento Marine, i talebani addetti alla posa di ordigni lungo una strada del distretto di Gulistan portarono con loro due bambini, come scudi umani per inibire il tiro dei soldati alleati. L'impiego diretto dei bambini per seminare gli ordigni lungo le strade complica ulteriormente le cose per gli alleati e non solo per i problemi di coscienza dei militari ma anche perché mette in crisi le regole d'ingaggio che da un lato autorizzano la neutralizzazione delle minacce ma dall'altro impongono di non colpire i civili. Intanto il generale americano David Petraeus arrivato ieri a Kabul ha assunto il comando della Forza internazionale di assistenza alla sicurezza (Isaf) al posto del dimissionario Stanley McChrystall.