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Questo articolo è stato pubblicato il 05 luglio 2010 alle ore 11:20.
La contrazione della spesa per consumi appare «particolarmente evidente tra le famiglie con livelli di spesa medio-alti». Questa una delle considerazioni fornite dall'Istat in occasione della presentazione dei dati relativi alla spesa per consumi delle famiglie residenti in Italia, sulla base delle informazioni desumibili dall'indagine sui consumi, condotta nel corso di tutto il 2009 su un campione di circa 23 mila famiglie.
È la prima volta che l'istituto nazionale di statistica utilizza in questa ricerca specifica i "decili di spesa equivalente" da cui emerge che la famiglia che in media spende 1.670 euro al mese è quella ad avere diminuito di più i consumi nel 2009, del 2.7%. Ai livelli superiori (1.940, 2.240 e 2.595 euro) sono calati rispettivamente del 2,6, del 2,3 e del 2,1%. I consumi dei più abbienti - 4.100 euro al mese - sono invece calati dello 0,4%.
Altra novità nel calcolo dei dati è rappresentato dall'introduzione del valore mediano che divide la distribuzione di frequenza in due parti uguali (il 50% delle famiglie presenta un valore di spesa per consumi inferiore o pari alla mediana, il 50% un valore superiore). Sii può dire che il 50% delle famiglie calabresi spende meno di 1.473 euro al mese - minor valore in assoluto - mentre sotto la media nazionale (2.020 euro) figurano anche Liguria - con 1.962 euro, un fenomeno spiegato dall'Istat con l'elevata presenza di popolazione anziana - e la provincia di Trento con 1.866 euro dove invece l'Istat parla di stile di vita morigerato e di servizi gratuiti forniti dalle amministrazioni locali.
È la prima volta che negli ultimi dieci anni si registra una variazione nominale negativa per la spesa media mensile per le famiglie. L'Istat precisa tuttavia che il calo record si associa al più basso tasso di inflazione relativo sempre allo stesso periodo.
L'unico capitolo della spesa media mensile delle famiglie italiane a registrare nel 2009 un aumento è stato quello per combustibili ed energia; una crescita che si associa a un periodo invernale particolarmente lungo e rigido. Nello stesso periodo è diminuita la spesa per diverse voci di bilancio come servizi sanitari, tabacchi e comunicazioni. In generale, nel 2009, la spesa non alimentare a livello nazionale è rimasta stabile, a 1.981 euro mensili.