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Questo articolo è stato pubblicato il 08 luglio 2010 alle ore 19:23.
Lorenzo Cola, già consulente del presidente di Finmeccanica, Pierfrancesco Guarguaglini, è stato arrestato questo pomeriggio dai carabinieri del Ros su ordine dei pm di Roma che indagano sul maxi riciclaggio di 2 miliardi di euro che ha coinvolto gli ex vertici di Fastweb e Telecom Italia Sparkle.
Cola, che è accusato di concorso in riciclaggio, è stato fermato - mentre lasciava l'Italia per andare gli Stati Uniti - in relazione al filone di indagine che si riferisce all'affare Digint, vale a dire l'acquisto del controllo della società partecipata al 49% da Finmeccanica da parte del gruppo di affari che faceva capo all'imprenditore campano Gennaro Mokbel, indagato per associazione per delinquere finalizzata al riciclaggio.
Indagati per il concorso in riciclaggio anche l'ex senatore Nicola Di Girolamo, e altre due persone coinvolte nell'inchiesta, Marco Iannilli e Marco Toseroni. Secondo l'accusa Mokbel avrebbe versato il denaro su conti esteri a Iannilli e Cola, attraverso bonifici fatti da Toseroni, acquisendo il 51% della Digint (il restante 49% è invece riconducibile a Finmeccanica). I carabinieri sono riusciti a ricostruire il flusso del denaro, partito da Singapore, transitato per San Marino su un conto di Iannilli e finito in Svizzera.