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Questo articolo è stato pubblicato il 31 luglio 2010 alle ore 19:34.
Il vero freno alla ripresa è la politica litigiosa del Paese. E le critiche al ceto politico sono espresse in modo trasversale. Ad attestarlo è un'indagine Censis-Confcommercio da cui emerge che il 34,4% degli italiani indica nella classe politica litigiosa il problema più rilevante del Paese. Prima ancora della elevata disoccupazione (29,6%) e della corruzione (26,2 per cento). Seguono l'eccessiva presenza di immigrati, le scarse tutele per i giovani, la presenza di troppi evasori fiscali, le tasse troppo alte, le forti disparità fra ricchi e poveri e il malfunzionamento di scuola e università.
La disoccupazione preoccupa soprattutto il Sud e le persone a basso reddito, mentre la corruzione è ritenuta odiosa soprattutto dai giovani, mentre l'eccessiva pressione fiscale è il cruccio delle famiglie con meno possibilità economiche. La presenza di immigrati, poi, è ritenuta eccessiva soprattutto dagli over 65 e dai residenti del Nords-Est.
Sono i giovani a dare i giudizi più severi sulle èlite del paese, che nel 41% dei casi ritengono che la classe dirigente continuerà ad essere mediocre anche nel prossimo futuro. Sulla stessa linea d'onda anche le persone con livello economico familiare elevato. Per il 34,6% l'Italia sarà segnata dalla crisi sociale o con troppo differenze sociali