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Federalismo con aliquote ridotte

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Questo articolo è stato pubblicato il 04 agosto 2010 alle ore 08:10.

Approda al Consiglio dei ministri di oggi il quarto decreto attuativo del federalismo fiscale. Dalla cedolare secca al 25% sugli affitti all'introduzione dell'imposta unica municipale, il provvedimento anticipato ieri dal Sole 24 Ore introduce una vera e propria rivoluzione per la fiscalità degli enti locali.

Lo schema di decreto attuativo, che ha ottenuto ieri sera il via libera della riunione tecnica del preconsiglio, conferma l'attuazione della fiscalità dei comuni in due fasi: la prima partirà dal prossimo 1° gennaio con la devoluzione in un fondo sperimentale di riequilibrio di una quota dei tributi applicati alla fiscalità immobiliare, cui si aggiungerà la cedolare secca sugli affitti.

La seconda fase prevede l'arrivo dal 2014 dell'imposta municipale propria e la municipale secondaria facoltativa in cui verranno assorbiti una serie di tributi erariali, inclusa l'Ici e una lunga serie di balzelli propri della fiscalità locale. Non solo. Viene espressamente previsto che la nuova municipale non potrà mai essere in nessun caso applicata alle abitazioni principali.

Nella messa a punto del testo che verrà sottoposto oggi all'esame collegiale di Palazzo Chigi è stata comunque oggetto di continua riscrittura la tassazione della nuova municipale che si applicherà dal 2014 sulle compravendite. Dopo aver ipotizzato un abbattimento dal 10/11% complessivo tra registro e ipocatatstali anche fino al 7%, nella versione finale predisposta dall'Economia l'aliquota dell'imposta municipale propria applicata in via ordinaria è tornata all'iniziale ipotesi anticipata ieri dal Sole 24 Ore del 9 per cento.
In caso di trasferimenti che hanno per oggetto la prima abitazione (escluse case di lusso, ville e castelli) o beni ereditati l'aliquota complessiva del 3% viene ridotta al 2. Ma anche in questo secondo caso non si possono escludere ulteriori ritocchi da parte di via venti settembre. L'imposta sulle compravendite in ogni caso non potrà mai essere inferiore a 1.000 euro.

Novità anche sull'imposta municipale applicata al possesso dell'immobile. Nella stesura dello schema di decreto attuativo viene previsto che l'aliquota sarà determinata già entro il 30 novembre 2010 con decreto del presidente del consiglio dei ministri e non si applicherà alle abitazioni principali e alle loro pertinenze, come box, cantine e altro. La misura dell'imposta, si legge ancora nel decreto, dovrà comunque garantire la neutralità finanziaria ai fini del rispetto dei saldi di finanza pubblica.

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Saranno di fatto tassati tutti gli altri immobili, nonché le case di lusso come ville, castelli e palazzi di eminenti pregi artistici o storici. I comuni, inoltre, avranno la possibilità di aumentare o diminuire il prelievo di 0,3 punti percentuali (in sostanza fino al 3 per mille). Inoltre nel caso in cui l'immobile sia concesso in locazione, l'imposta municipale di possesso è ridotta della metà; mentre nel caso di contratto di locazione di immobili a uso abitativo, sul canone di locazione stabilito dalle parti continuerà a potersi applicare la cedolare secca.
La riduzione della metà della municipale di possesso è prevista anche per gli immobili diversi dall'abitazione principale utilizzati per attività di impresa, arti e professioni ovvero posseduti da enti non commerciali.

Su quest'ultima "rivoluzione", nella tassazione degli immobili il decreto che verrà licenziato oggi dal Consiglio dei ministri conferma l'introduzione della cedolare al 25% sugli affitti degli immobili a uso abitativo. Con la possibilità di una cedolare ridotta al 20% nei casi di contratti a canone agevolato nei centri ad alta densità abitativa.
Altra novità dell'ultima ora riguarda l'esplicita esclusione dall'applicazione della cedolare secca alle locazioni di unità immobiliari a uso abitativo effettuate nell'esercizio di un'attività d'impresa o di arti e professioni o da enti non commerciali. Il reddito di questi contratti, si legge ancora nello schema di decreto, non potrà essere inferiore al reddito determinato con l'applicazione delle tariffe d'estimo, stabilite secondo le norme della legge catastale per ogni categoria e classe, ovvero, per i fabbricati a destinazione speciale o particolare, mediante una stima diretta.

Confermata, infine, la stretta sanzionatoria, cui si aggiunge un giro di vite sotto l'aspetto più strettamente commerciale, per l'emersione degli affitti in nero o fittizzi (si veda il servizio qui a fianco).

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