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Questo articolo è stato pubblicato il 12 agosto 2010 alle ore 11:45.
Per evadere le tasse dichiarano di essere titolari di società che noleggiano yatch di lusso invece di esserne gli effettivi possessori e, dunque, gli unici utilizzatori. Ma il fisco li ha smascherati. Tra questi, secondo l'Ansa, ci sarebbero anche il cantante Vasco Rossi e l'attore Massimo Boldi. Notizie però non confermate dalle Entrate che interpellate dal Sole24ore.com, affermano di non aver reso noto alcun nome dei soggetti coinvolti negli accertamenti degli 007. Pronta anche la replica della portavoce di Vasco Rossi, Tania Sachs: «Vasco Rossi non è incappato in niente. Sono normali controlli di routine che finora non hanno evidenziato nulla di irregolare».
Il giro di vite dei funzionari del Fisco si è esteso in Liguria, Campania e Friuli Venezia Giulia, dove sono emersi numerosi casi di società che, sotto le mentite spoglie di «Noleggio di mezzi di trasporto marittimo e fluviale», coprivano in realtà il mero utilizzo personale delle imbarcazioni di lusso (in media natanti di più di 20 metri e di valore superiore a 1,5 milioni di euro) da parte dei diretti titolari. L'identikit della società di comodo, spiegano dalle Entrate, è una società del tipo unipersonale o con pochi soci riconducibili allo stesso ambito familiare, con minimo capitale sociale (10mila euro) che detengono un'unica imbarcazione in leasing, la cui reale attività è invece indirizzata al mero godimento del bene da parte dei diretti titolari.
Dichiarare di svolgere l'attività di noleggio, e non di possedere a titolo personale la medesima imbarcazione è molto vantaggioso. Permette infatti di ottenere numerosi vantaggi di natura fiscale, economica e finanziaria, quali la separazione del proprio patrimonio da quello della società, con il beneficio della responsabilità limitata. Ma ancora il mancato esborso dell'Iva sui costi riconducibili all'acquisizione dell'imbarcazione in leasing, la mancata applicazione delle accise sul gasolio (circa il 50% del prezzo del gasolio), che comporta anche un risparmio in materia di Iva; la detrazione dell'Iva e delle spese sostenute per mantenere la barca e il suo equipaggio. Agli accertamenti, ricordano dalle Entrate, seguiranno ora le procedure per recuperare tutte le imposte evase e successivamente scatterà l'accertamento fiscale sui redditi dei titolari per vedere se i furbetti finiti nella maglie del Fisco potevano davvero permettersi di possedere un mega yacht.