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Questo articolo è stato pubblicato il 27 agosto 2010 alle ore 10:24.
L'ex presidente degli Stati Uniti Jimmy Carter, in missione in Corea del Nord, è riuscito ad ottenere la liberazione del cittadino americano Aijalon Mahli Gomes, condannato a otto anni di lavori forzati dalle autorità di Pyongyang per avere attraversato illegalmente la frontiera nordcoreana, provenendo dalla Cina. Carter, che ha negoziato con Pyongyang un accordo per un'amnistia speciale, ha già lasciato il paese assieme al connazionale.
Aijalon Gomes, ex professore di inglese di 30 anni conosciuto per la sua fede cristiana, è stato fermato a gennaio e condannato ad aprile. Aveva varcato la frontiera nordcoreana un mese dopo il missionario americano Robert Park, che aveva attraversato un fiume congelato il giorno di Natale, e di cui avrebbe voluto seguire l'esempio.
Park fu liberato a febbraio senza essere sottoposto a processo. I media nordcoreani hanno annunciato a luglio che Gomes era stato ricoverato in ospedale dopo avere tentato il suicidio.
La liberazione dell'americano è il segnale di una disponibilità al disgelo da parte della Corea del Nord. «Apprezziamo lo sforzo umanitario dell'ex presidente Carter», ha affermato il Dipartimento di stato americano, «e salutiamo la decisione con cui la Corea del Nord ha graziato Gomes e gli ha concesso di rientrare negli Stati Uniti». Un nuovo incidente del genere avrebbe potuto pregiudicare l'aspirazione di Pyongyang a riaprire i negoziati a Sei sulla proliferazione nucleare e a ottenere gli aiuti occidentali indispensabili alla sopravvivenza non solo del popolo nordcoreano ma dello stesso regime. La motivazione del rilascio di Gomes è identica a quella che ha spinto Kim alla visita in Cina, la seconda da maggio scorso, tutta volta a riannodare il filo di dialogo con l'amico storico che, da quando Pyongyang affondò una corvetta sudcoreana, ha cominciato a scaricare i cugini nordcoreani.
Quanto a Carter, che a Pyongyang era andato in missione «privata», l'ex presidente registra un successo personale, dopo aver confidato nella propria storica capacità di dialogo con Kim. Carter fu il presidente che nel 2002 incontrò Kim Il Sung. Gli ex presidenti democratici, inoltre, si confermano una risorsa per l'amministrazione americana: lo scorso anno una missione di Bill Clinton riportò a casa dalla Corea del Nord due giornaliste americane.