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Tra le lezioni sull'Islam, i cavalli berberi e i miliardi la visita di Gheddafi sui giornali stranieri

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Questo articolo è stato pubblicato il 30 agosto 2010 alle ore 15:18.

I cavalli, la tenda, le modelle. La lezione sull'Islam. E il business. La visita di Gheddafi in Italia trova spazio sui siti dei media esteri e non c'è solo folclore. La visita di Gheddafi a Roma arriva «in un momento delicato per Silvio Berlusconi», nota il Times di Londra, che mette in evidenza le critiche rivolte al primo ministro italiano, accusato di sfruttare per «guadagno personale» la relazione con «l'eccentrico dittatore nordafricano».

Il Times, nella corrispondenza di Philip Willan intitolata «Gheddafi arriva nella ressa di Roma con tenda, cavalli e guardie del corpo femmine», ricorda l'imbarazzo diplomatico suscitato lo scorso anno quando Gheddafi arrivò esibendo, puntata all'uniforme, la foto del guerrigliero anti-italiano, il "leone del Deserto" Omar al Mukhtar. Le tensioni per il colonialismo italiano in Libia – scrive il quotidiano - sono state attenuate dalla firma di patto bilaterale d'amicizia, in base al quale l'Italia ha accettato di pagare un risarcimento di 5 miliardi di dollari. L'accordo comprende l'impegno italiano di sminare il territorio e costruire un'autostrada lungo la costa libica, mentre i libici si sono impegnati a fare pattuglie navali per impedire a immigrati africani clandestini di raggiungere l'Italia.

Dopo avere ricordato le denunce per la violazione dei diritti dei migranti da parte delle autorità libiche, il Times nota che, secondo alcune critiche, Berlusconi si è spinto troppo in là nel tendere la mano dell'amicizia al colonnello Gheddafi. E cita i sospetti di un conflitto d'interesse sollevati dalle partecipazioni di minoranza di Fininvest e della Libia in Quinta Communications, la società di produzione cinematografica di Tarak Ben Ammar.

«Gheddafi elogia l'Islam nella visita in Italia» titola sulla homepage del suo sito web il Wall Street Journal, che pubblica un lancio Ap molto gettonato sulla stampa statunitense.
«Gheddafi – si legge - ha dato lezioni sull'Islam e copie del Corano a qualche centinaio di giovani donne». L'Ap cita Michela, che riferisce della conversione di tre partecipanti. E fa notare che Gheddafi viaggia con guardie del corpo e ama definirsi femminista sui generis. Nella sua prima visita, nel luglio del 2009, criticò il modo in cui l'Islam tratta le donne, ma . aggiunge l'Ap - disse anche che «i parenti maschi dovrebbero decidere se le donne possono guidare».

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Tags Correlati: Agence France Presse | Associated Press | Ben Ammar | Cnn | Eni | Fininvest | Finmeccanica | Les Echos | Libia | Paolo Scaroni | Philip Willan | Roma | Silvio Berlusconi | Società dell'informazione |

 

«Nonostante il passato coloniale», conclude l'Ap, «Italia e Libia hanno da tempo buoni legami» e grandi corporazioni italiane come l'Eni hanno investito massicciamente nel paese, ricco di petrolio. La banca centrale libica – scrive l'Ap - ha una quota del 4% in Unicredit, che ha appena ottenuto la prima licenza internazionale per operare nel paese nordafricano.
La cronaca Ap è ripresa, tra gli altri, sui siti di Chicago Tribune e Los Angeles Times col titolo «Gheddafi dà lezione sull'Islam a giovani donne italiane». «Gheddafi arriva in Italia per sottolineare i più stretti legami tra i due paesi», è il titolo della Cnn. Il San Francisco Chronicle riporta anche un lancio Bloomberg «Gheddafi porta cavalli e miliardi di business in viaggio a Roma».

Le scuse chieste dall'Italia alla Libia nel 2008 per tre decenni di colonialismo «stanno pagando dividendi alle compagnie italiane come Eni e Finmeccanica», osserva subito l'agenzia. «I legami commerciali tra i due paesi si sono intensificati» da quando è stato formato il trattato d'amicizia, si legge su Bloomberg. «Berlusconi è emerso come il più stretto alleato europeo del leader libico», mentre i suoi avversari lo accusano di ignorare le violazioni dei diritti umani di Gheddafi.

Bloomberg si sofferma sull'Eni, che ottiene il 14% della sua produzione dalla Libia, e sugli appalti in cantiere. Impregilo e Astaldi sono in gara per il progetto di autostrada, Ansaldo (Finmeccanica) ha ottenuto un contratto da 247 milioni di euro per la fornitura di sistemi di segnalazione e comunicazione ferroviaria, Finmeccanica ha firmato lo scorso ottobre un contratto da 300 milioni di euro per un sistema di sicurezza e in luglio ha avviato una joint venture con l'autorità d'investimento libica.

Dalla firma del trattato, nota ancora Bloomberg, Unicredit ha rafforzato la sua partecipazione in Unicredit, arrivando a quasi il 7%. La relazione sempre più stretta tra Italia e Libia – continua l'articolo – viene criticata dai partiti d'opposizione e dai gruppi di difesa dei diritti dell'uomo, in particolare per la politica dei respingimenti degli immigrati clandestini. Sono ricordate anche le accuse rivolte dagli avversari politici di Berlusconi per i suoi legami di business con Gheddafi e le partecipazioni di minoranza di Fininvest e della Libia in Quinta Communications.

Punta sull'Islam la stampa spagnola. «Gheddafi davanti a 500 modelle: L'Islam deve essere la religione di tutta Europa», titola El Mundo, riprendendo l'Efe. Titoli analoghi sui siti di El Pais e Abc (quest'ultimo sottolinea in una notizia a parte la conversione di tre donne davanti a Gheddafi).

Toni neutri nella cronaca Afp ripresa sul sito di Les Echos e di altri media francesi, con il titolo «Gheddafi in Italia per l'anniversario del trattato d'amicizia italo-libico». L'agenzia osserva che l'economia dovrebbe essere all'ordine del giorno degli incontri e ricorda le grandi linee: venti imprese italiane sono interessate, l'ad Eni, Paolo Scaroni, ha definito la Libia "pupilla degli occhi" del gruppo petrolifero, la Libia ha rafforzato a oltre il 6% la sua presenza in Unicredit. Una visita che, ancora una volta, "suscita polemiche".

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