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Questo articolo è stato pubblicato il 31 agosto 2010 alle ore 15:36.
"A prima vista" può sembrare un professore di materie umanistiche in una piccola facoltà di lettere: veste in modo casual, fuma sigarette e sciorina citazioni storiche. Ma la prima impressione può essere "fuorviante"… È l'immagine con cui la rivista Fortune, uscita oggi in Italia e anticipata dai media nei giorni scorsi, inizia un ampio reportage su Sergio Marchionne, amministratore delegato dei gruppi Fiat e Chrysler.
Il magazine descrive il manager e la strategia con cui sta rilanciando Chrysler, dopo avere riportato in attivo la casa torinese. Marchionne è veloce nelle decisioni, lavora in continuazione, è accessibile 24 ore al giorno sette giorni alla settimana e senza falsa modestia mostra "un'incrollabile fiducia" nelle proprie capacità".
Il "velocista" del risanamento Chrysler – nota il magazine - "non è un bohèmien", colleziona orologi svizzeri e possiede diverse Ferrari. Dietro la sua cultura umanistica c'è l'uomo d'affari: egli "combina il fascino del venditore con la capacità analitica dell'attuario". Ed è convinto che il suo vantaggio competitivo sia la velocità. "Spazzando via strati di management e prendendo decisioni in fretta si avvicina al mercato e sforna nuovi modelli più rapidamente dei suoi più lenti rivali".
Il "personale approccio alla velocità" di Marchionne, sottolinea Fortune, è stato messo in evidenza quando nel giugno 2009 Fiat ha acquisito il 20% della Chrysler post-bancarotta e lui è diventato "Ceo" di entrambi i gruppi. Ha spezzato la vecchia catena di comando di Chrysler e l'ha sostituita con un'organizzazione orizzontale con lui in cima. I suoi 25 dirigenti top fanno rapporto direttamente a lui. Ha riorganizzato non solo il management, ma anche lo staff: ha setacciato l'azienda per valorizzare i giovani manager che vogliono "assumersi più responsabilità, essere disponibili in ogni momento, mettere l'azienda al di sopra dei propri interessi".
La nuova collezione Chrysler, che sarà svelata al pubblico nei prossimi tre mesi, dimostra "quello che la velocità può fare": entro la fine dell'anno conta di rinnovare 16 modelli, il 75% dell'offerta. Ma il gran colpo Marchionne lo tiene in serbo per dicembre, quando porterà la nuova Fiat 500 negli Stati Uniti. Secondo Fortune, il successo o il fallimento della versione americana della Cinquecento, costruita in Messico, sarà decisivo nel delineare l'immagine futura dei prodotti Chrysler.