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Questo articolo è stato pubblicato il 02 settembre 2010 alle ore 08:00.
La magistratura svedese ha deciso di riaprire l'inchiesta per stupro contro Julian Assange, il fondatore del sito internet Wikileaks, specializzato nella pubblicazione di documenti riservati. Lo ha annunciato la procura che ha così ribaltato la decisione presa appena due settimane fa, quando aveva stabilito di non procedere contro Assange.
Ora, però, il quadro sembra diverso: «Ci sono ragioni per pensare che sia stato commesso un reato. In base alle informazioni attualmente disponibili, il mio avviso è che la classificazione del crimine è stupro» ha spiegato il capo della procura, Marianne Ny, in un comunicato. Per questa ragione «è necessario continuare l'inchiesta prima di prendere una decisione finale», ha aggiunto.
Un mandato di cattura per stupro era stato spiccato nei confronti dell'australiano Assange, 39 anni, sulla base della denuncia di due donne. Successivamente il pubblico ministero, Eva Finne, aveva ritirato l'ordine di arresto sostenendo di avere nuove informazioni. La scorsa settimana Finne ha confermato che l'accusa di stupro nei confronti di Assange era caduta, ma che comunque era sua intenzione perseguire il fondatore di Wikileaks per violenza sessuale.
«Siamo veramente sorpresi dalla decisione, è incredibile»: così Leif Silbersky, legale di Assange, ha reagito alla decisione della procura svedese. «Pensavamo che questo circo fosse finito, ora ricomincia di nuovo», ha aggiunto. Tre giorni fa, Assange è stato interrogato dalla polizia svedese: «Non hanno fatto alcuna allusione alla vicenda dello stupro», rivela Silbersky, precisando che Assange «si dichiara completamente innocente». Dopo l'interrogatorio, l'avvocato si era detto certo che la procura «avrebbe lasciato cadere» ogni accusa.
Il 25 luglio Wikileaks ha pubblicato quasi 77mila documenti militari segreti sulla guerra in Afghanistan in quella che è stata considerata la più grande fuga di notizie nella storia degli Stati Uniti. Nei giorni successivi, Assange ha promesso la pubblicazione di altri 16mila documenti (finora non avvenuta). Il fondatore di Wikileaks aveva anche affermato di essere stato avvisato dai servizi segreti australiani del pericolo di finire al centro di una campagna per screditarlo. Verso la fine di agosto, il sito Wikileaks è finito sotto i riflettori per la presunta opacità dei suoi finanziamenti. Wikileaks si definisce un'associazione senza fini di lucro fondata da attivisti dei diritti umani e giornalisti.