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Questo articolo è stato pubblicato il 08 settembre 2010 alle ore 14:50.
Le autorità iraniane hanno sospeso la sentenza di lapidazione per Sakineh, la donna condannata per adulterio e per presunta complicità con l'omicidio del marito. Lo ha reso noto il ministero degli Esteri di Teheran: «Il verdetto riguardo la vicenda di tradimento extraconiugale è stata bloccata ed è stata sottoposta a revisione» ha detto il ministro Ramin Mehmanparast in un'intervista a una tv locale. Teheran censura le prese di posizione di Francia e Italia a favore della donna, sostenendo che « la difesa una persona dall'accusa di omicidio non dovrebbe essere trasformata in una questione di diritti umani». «Le posizioni adottate da Roma e Parigi su questo caso - scrive l'agenzia di stampa ufficiale Irna -, sono un chiaro esempio della loro interferenza nel sistema giudiziario iraniano e nei nostri affari interni. Questi approcci sono illegali e di mera propaganda contro la repubblica islamica».