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Governatori e politici da intrattenimento. Dopo Sarah Palin ora è il turno di Eliot Spitzer. E in Italia?

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Questo articolo è stato pubblicato il 09 settembre 2010 alle ore 14:09.

Quando nel grigio novembre del 2008 si diffuse la notizia che Licio Gelli avrebbe condotto un suo programma su Odeon tv, molti pensarono a uno scherzo dai tratti di leggenda metropolitana. Ma quando partì per la prima volta la sigla di "Venerabile Italia", con tanto di V formata dalla squadra e dal compasso massonici, i dubbi si dissiparono. Comodamente seduto nel salotto di Villa Wanda, l'ormai anziano maestro della loggia P2 raccontava la sua vita e la sua versione dei fatti politici italiani, con tanto di ospiti in "studio". Gelli è stato fra i conduttori più atipici della tv nazionale, che però da noi sembra avere ancora un sacro timore nel trasformare i politici in conduttori. Con l'eccezione, davvero unica, di Irene Pivetti, ex presidente della Camera trasformatasi in aggressiva conduttrice di talk show e di programmi per stomaci forti dove la gente si sottoponeva a interventi di chirurgia plastica.

Ma la normalità, appunto, è un'altra. Nella tv italiana postmoderna, dove i confini fra i ruoli tendono ad assottigliarsi e un principe Savoia conduce un programma con Pupo, il politico è l'unico che resta saldamente di fronte al conduttore e non lo sostituisce mai. Al massimo si lancia in quegli euforici balli che chiudono gli spettacoli del Bagaglino, come fecero per esempio Ignazio La Russa e un meno convinto Clemente Mastella. Ma a scendere nel campo televisivo, anche se la loro carriera è appannata, non ci pensano proprio.

Arriva invece dagli Stati Uniti la notizia che l'ex governatore democratico di New York, Eliot Spitzer, avrà uno spazio fisso da commentatore nel programma mattutino della Cnn, che condividerà con la columnist di fede conservatrice Kathleen Parker. Un onorevole modo per riscattarsi dopo il tonfo che fece la sua vita politica e privata con lo scandalo delle prostitute dell'Emporer's Club VIP con cui si intratteneva. Ma la novità di Spitzer non è poi così dirompente, visto che la ex candidata a vice della Casa Bianca Sarah Palin ha da tempo riciclato il suo stile laccato e perfetto nella sua attività di conduttrice di "Real American Stories" su Fox News, canale dove peraltro compare anche il compagno di partito Mick Huckabee, pastore battista, ex governatore dell'Arkansas e candidato alle primarie repubblicane, che nel suo "Huckabee" si diverte a intervistare Raquel Welch sui suoi 70 anni, Laura Bush sull'aborto e a ospitare celebri ventriloqui come Terry Fator.

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Il primato per la carriera più stramba fra politica e spettacolo appartiene però a Jerry Springer, conduttore dell'omonimo e amato Show dal 1991. Vent'anni prima era stato eletto sindaco di Cincinnati, e proprio in quel periodo iniziò a farsi conoscere e apprezzare anche come anchorman con un suo programma alla rock radio WEBN; di lì passò poi a fare il commentatore politico per la Nbc e poco dopo agli studi televisivi con il suo programma.

Da noi finora, Pivetti a parte, sono stati univocamente la tv e il mondo dello spettacolo a fornire nomi nuovi per la politica, da Iva Zanicchi a Elisabetta Gardini, da Mara Carfagna a Alessandra Mussolini fino a Luca Barbareschi, con parentesi come quella di Gino Paoli che passò gli anni dal 1987 al 1992 in uno scranno della sinistra della Camera. È però improbabile, persino negli Stati Uniti, che qualcuno copierà la carriera dell'indiano Vijaykanth, ex attore e leader del partito di centro-sinistra Dmdk: ad aprile ha inaugurato la sua rete "Captain tv" in lingua tamil, che trasmette un mix di programmi di intrattenimento e di politica. E fra serial principeschi e trasmissioni sui sogni degli sposi, ecco lo spazio dedicato alle attività del partito.

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