Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 09 settembre 2010 alle ore 18:42.
Tony Blair ha dovuto cancellare per la terza volta consecutiva la presentazione del suo libro di memorie «Un viaggio» appena uscito in contemporanea in vari paesi del mondo (Rizzoli in Italia). È accaduto mercoledì sera alla Tate Gallery di Londra, dove l'ex premier aveva organizzato un party privato di festeggiamenti. Alcune ore prima aveva dovuto annullare la prima britannica alla libreria Waterston's, a Piccadilly. In precedenza, a Dublino era stato accolto da una folla di 200 manifestanti con un lancio di uova, bottiglie di plastica, scarpe. Blair non piace ma le sue memorie vanno a ruba. E il suo libro è già un best- seller.
Blair si è subito guadagnato le prime pagine dei principali quotidiani inglesi con le osservazioni sul suo successore Gordon Brown, sulla guerra in Iraq, sul partito laburista e anche su alcuni aspetti della sua vita personale. Ha descritto persino gli incontri privati con la famiglia reale, un gesto rozzo e cafone, che un primo ministro inglese non dovrebbe mai fare.
«Lei è il mio decimo primo ministro. Il primo è stato Winston. Ma era prima che lei nascesse». Con questa frase la regina Elisabetta lo accolse a Buckingham Palace, nel 1997. Così per lo meno scrive Blair. Chissa se la regina ha pronunciato veramente questa frase. O se invece - come ironizza il Daily Telegraph - Blair ha bevuto un gin tonic di troppo e ha confuso realtà e fantasia, riportando la frase che lo sceneggiatore Peter Morgan mette in bocca alla regina Elisabetta nel film The Qeen.
In ogni caso il libro non sembra affatto risentirne e Blair si conferma, anche in questo caso, un uomo pieno di contraddizioni - come sottolinea il quotidiano The New York Times in un articolo dal titolo «Blair memoir a Hit, despite a Few Hard Knocks» (Le memorie di Blair: un successo, nonostante qualche duro colpo). Al di là delle proteste e della folla arrabbiata che si raduna ad ogni sua uscita pubblica, il libro di Blair sta andando alla grande, come se l'autore fosse la persona più popolare del mondo.
Per Nielsen BookScan, «Un viaggio» ha già venduto 92.000 copie in meno di una settimana. Negli Stati Uniti dove l'editore ha ristampato altre 25.000 copie, in aggiunta alle 50.000 della prima edizione, il libro sta entrerà il 19 settembre al terzo posto della classifica dei best seller del The New York Times. Su Amazon è già il tredicesimo libro più venduto.