Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 14 settembre 2010 alle ore 12:42.
PARIGI – Dovrebbe passare entro sera al senato la legge che prevede il divieto del velo islamico nei luoghi pubblici. Il provvedimento, una première a livello europeo, è sostenuto in Francia non solo dalla maggioranza di centro-destra, ma anche da tanti esponenti della sinistra, all'opposizione.
Nel testo, in realtà, si parla di «dissimulazione del volto nei luoghi pubblici» e mai di burqa (o della sua variante, il niqab, che comunque lascia scoperti solo gli occhi), che sono nel mirino della nuova legge. I «luoghi pubblici» comprendono strade e piazze e non solo edifici come scuole, ospedali o uffici. La legge prevede sei mesi di transizione e di «preparazione pedagogica» alle nuove regole. In seguito, le donne, che insisteranno nella pratica, dovranno pagare una multa di 150 euro e in aggiunta (o, in alcuni casi, in alternativa) sottoporsi a corsi di educazione civica. Quanto all'uomo che obbliga la donna a indossare burqa o niqab, pagherà una multa di 30mila euro e rischierà un anno di carcere.
Il progetto era già stato approvato dall'assemblea nazionale due mesi fa. Arriva oggi al senato per l'adozione definitiva senza modifiche. E senza grandi problemi dovrebbe ricevere il via libera. L'Ump, il partito di Sarkozy, e i suoi alleati di centro sono compatti nell'accettare la legge. Ma pure alcuni esponenti socialisti voteranno a favore. Mentre altri senatori socialisti, comunisti e verdi si asterranno dal voto. Il partito socialista avrebbe preferito limitare il divieto ai luoghi dell'amministrazione pubblica e ai negozi.
Esiste comunque la possibilità che la legge, sebbene adottata, venga bloccata subito dal Consiglio costituzionale, che ha ricevuto in merito un ricorso e che deve esprimersi entro la metà di ottobre. Intanto i movimenti islamici più estremisti, in particolare i salafisti, hanno già assicurato che non hanno alcuna intenzione di rispettare la nuova legge. Le polemiche, insomma, non sono finite.