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Questo articolo è stato pubblicato il 19 settembre 2010 alle ore 15:42.
«Sono disposto ad allearmi, per il tempo di un battito di ali di farfalla, anche con il diavolo, per votare la sfiducia a Berlusconi». Così il leader dell'Idv, Antonio Di Pietro, dal palco della festa del partito a Vasto. Per costruire l'alternativa a Berlusconi - ha detto - «ripartiamo da questa alleanza del centrosinistra e non corriamo dietro ai sogni, non aspettiamo altri tre anni per cacciare Berlusconi».
Di Pietro si è detto disposto a confermare la Bongiorno (Fli) alla presidenza della commissione Giustizia della Camera. Archiviata la battuta di ieri su «Veltroni radiologo di un partito in decomposizione» è la presidente del Pd Rosy Bindi, dallo stesso palco, a esprimere l'auspicio che quello di "Tonino" a Veltroni «non sia un omaggio nè condivida la
radiografia». Di Pietro non la delude, ribadisce la leadership di Bersani, chiede «un'alleanza sul programma», appoggia le primarie a patto che «non siano raffazzonate».
Comunque ha assicurato che l'Idv appoggerà il candidato uscito dalle primarie, «sia che si chiami Vendola, Chiamparino o Bersani. Diversamente, noi il nostro candidato l'abbiamo. Le primarie hanno senso se il momento in cui si sceglie il candidato premier è la fine di un percorso».
Poi ha lanciato un appello per il "No B day". «Il prossimo 2 ottobre è il "No B day". Andiamoci, partecipiamo tutti». Al termine del suo intervento, prima di concedersi alla folla, Di Pietro è stato salutato dai giovani del partito al grido scandito più volte: «Fuori la mafia dallo Stato». (N.Co.)