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Questo articolo è stato pubblicato il 21 settembre 2010 alle ore 19:46.
Lui, l'ex sottosegretario all'Economia, Nicola Cosentino, si mostra sereno. E lascerà all'aula di Montecitorio il compito di decidere domani se autorizzare o meno l'uso di 46 intercettazioni telefoniche che riguardano suoi contatti con alcuni imprenditori legati alla camorra. «Mi rimetto alla decisione dell'aula - spiega Cosentino - che deve decidere senza vincolo di mandato. Non ho nessun problema se l'assemblea dovesse autorizzare l'uso delle intercettazioni irrilevanti. Non voglio diventare un caso politico».
Ma un caso l'ex sottosegretario lo è già diventato. Anche perché il voto di domani sarà un test importante per la maggioranza prima del discorso di Silvio Berlusconi previsto la prossima settimana. Il Pdl esaminerà stasera la vicenda nel corso di un vertice convocato dallo stesso premier a Palazzo Grazioli, anche se dai berlusconiani è già partito un avvertimento all'indirizzo dei parlamentari legati a Gianfranco Fini. «È il momento del massimo senso di responsabilità - ammonisce il capogruppo alla Camera, Fabrizio Cicchitto - e non è accettabile l'apertura di una sorta di guerriglia parlamentare». E sui cellulari dei deputati è stato inviato un sms. «Domani si raccomanda massima presenza in aula».
Vero è che il passaggio di Cosentino alla Camera sta creando scompiglio tra i finiani. Ufficialmente la linea sarà decisa in un incontro previsto per domani alle 9.30 alla Camera, ma le divisioni nella pattuglia di Futuro e Libertà sono evidenti. E non è escluso che alla fine possa prevalere la linea dell'astensione per evitare di mostrarsi spaccati. Ieri ad accendere gli animi era stato uno dei falchi di Fli, Fabio Granata, che aveva annunciato il voto a favore del suo gruppo. Ma oggi Italo Bocchino prima e Silvano Moffa dopo hanno ridimensionato il peso di quelle dichiarazioni. «Ascolteremo prima il preannunciato intervento di Cosentino e in base a quello decideremo», spiega Bocchino. Stesso refrain anche da parte di Moffa. «Granata ha parlato a titolo personale, ha detto quale sarà il suo voto. Non c'è una linea ufficiale di Fli».
Granata non si scompone e, davanti ai giornalisti che gli ricordano i dubbi dei colleghi, rincara la dose. «Io ho parlato con Bocchino e la linea ufficiale di Fli è questa. Domani voteremo sì». La linea, però, non è ancora stata decisa. E c'è già chi come l'ex pm Antonio Di Pietro, avverte: «Se Udc e Fli negheranno l'utilizzazione delle intercettazioni saranno politicamente complici». I centristi hanno già fatto sapere che voteranno a favore, mentre il Pd, per bocca di Anna Finocchiaro, si limita a ricordare che il partito «da tempo ha chiesto le dimissioni di Cosentino».