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Questo articolo è stato pubblicato il 29 settembre 2010 alle ore 17:50.
I premi per l'Rc auto nei dodici mesi fino al giugno scorso sono aumentati più della media dell'eurozona. Lo ha detto il presidente dell'Antitrust, Antonio Catricalà, nel corso di un'audizione davanti alla commissione Industria del Senato. L'aumento per l'Italia é stato del 7,7% a fronte di un +5,4% dell'area dell'euro, ha ricordato Catricalà citando dati Eurostat. Il presidente dell'Antitrust ha riferito anche delle denunce di molti consumatori che lamentano aumenti, nel corso del 2009, anche «del 20%-30%», aggiungendo come per la conclusione dell'indagine conoscitiva sul settore avviata dall'Autorità di piazza Verdi ci vorranno «ancora sei mesi».
Il ramo della responsabilità civile da guida di autoveicoli, ha sottolineato Catricalà, citando dati Isvap, risulta essere, in Italia, uno dei mercati principali nel settore assicurativo, registrando nel 2009 una raccolta di premi pari a oltre 17 miliardi di euro, con un'incidenza del 46,3% sul totale rami danni e del 14,4% sul portafoglio complessivo. Tuttavia, ha aggiunto, nonostante l'apertura al mercato sia stata decretata nel 1994, il settore non ha avviato un efficace processo concorrenziale. Tra le principali cause del ritardo, secondo il numero uno dell'Antitrust, «i legami tra le compagnie assicurative italiane che condizionano lo sviluppo di un'efficace competizione anche nel settore della Rc auto». Legami, ha aggiunto, che coinvolgono imprese che rappresentano l'87% dell'attivo totale del settore.
Problematico è pure il funzionamento del meccanismo del risarcimento diretto, che non è riuscito a calmierare i prezzi e altro problema è costituito dal cosiddetto «abbandono» di intere aree del Paese da parte di compagnie di primo piano, le quali, ha detto, «sembrano, a volte, proporre premi eccessivamente elevati tali da concretizzare una sorta di dissimulato rifiuto a contrarre». Esemplare, ha sottolineato, un caso recente nel quale un'azienda dei trasporti locali della provincia di Salerno ha lamentato che le procedure di gara per individuare le compagnie di assicurazione sarebbero andate tutte deserte e l'unica impresa che avrebbe formulato un'offerta avrebbe richiesto un premio pari al 300% in più di quello precedentemente pagato. Su ciò, ha detto, «potrebbe influire il problema delle frodi che obiettivamente affligge alcune aree del Paese».