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Questo articolo è stato pubblicato il 30 settembre 2010 alle ore 17:18.
È riuscito nella difficilissima impresa di compattare l'intero Parlamento che ha bollato le parole da lui pronunciate nell'aula del Senato. Perché l'intervento del senatore del Pdl, Giuseppe Ciarrapico, ha incassato la condanna sia del centro-destra che dell'opposizione. A finire sotto accusa è un passaggio del suo discorso. «Fini ed i finiani torneranno nell'ombra - dice Ciarrapico -. Andremo a votare e vedremo quanti voti prenderà il transfuga Fini».
La burrasca, però, si scatena poco dopo. «Fini ha fatto sapere che presto fonderà un nuovo partito. Spero che abbia già ordinato le kippah (il tradizionale copricapo ebraico, ndr) perché è di questo - ha aggiunto Ciarrapico - che si tratta. Chi ha tradito una volta, tradisce sempre. Può darsi pure che Fini svolga una missione ma è una missione tutta sua personale».
Quanto basta per far scattare la reazione stizzita dell'intera maggioranza. A cominciare dal suo stesso partito dove è tutto un fiorire di condanne più o meno dure. «Parole totalmente inaccettabili», fa sapere il capogruppo del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto. «Ha fatto un riferimento spiacevole, anch'io l'ho considerato spiacevole», gli fa eco il presidente dei senatori, Maurizio Gasparri. Che, però, glissa sulla possibilità di espellere l'editore ciociaro dal Pdl. «Non lo so - aggiunge - chiedetelo al partito». Il ministro Ignazio La Russa, poi,«lo invita a rettificare e a chiedere scusa».
E anche da Futuro e Libertà fioccano le critiche. Il coordinatore di Fli, Silvano Moffa, chiede al premier Silvio Berlusconi «di prendere le distanze». Ma, va detto, che il Cavaliere ha ascoltato con attenzione l'arringa di Ciarrapico e alla fine del discorso alza la mano verso l'editore in segno di riconoscimento. I finiani, però, insistono e Alessandro Ruben chiede anche al presidente del Senato, Renato Schifani «di prendere dei provvedimenti» visto che le parole di Ciarrapico «insultano tutta l'Italia perché noi siamo cittadini ebrei italiani». E anche l'opposizione, dal Pd all'Idv, condanna l'accaduto e invoca una risposta del premier. Che, alla fine, interviene «sulla parola sfuggita a un nostro senatore». «Sono sempre