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Berlusconi alla festa del Pdl: chiederò una commissione d'inchiesta sui magistrati

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Questo articolo è stato pubblicato il 03 ottobre 2010 alle ore 17:08.

«C'è un potere dentro la magistratura che ci tiene sotto scopa», ha detto il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi durante il suo intervento di chiusura della festa del Pdl a Milano. «È nostro diritto e dovere di chiedere una commissione con i poteri dei pm affinchè si indaghi su cosa è accaduto in questi anni, anche a difesa dei giudici onesti».
Il premier ha anche riservato un attacco diretto alla magistratura dicendo che «la sovranità è trasferita dal popolo ai pm. Se una legge non piace ai pm - ha spiegato - questi la impugnano e ricorrono alla Corte Costituzionale formata, lo sappiamo tutti, è un dato oggettivo, da 11 giudici di sinistra che sotto la pressione dei pm di sinistra abrogano le leggi». «Il popolo - ha proseguito - secondo la Costituzione dovrebbe avere la sovranità popolare che trasferisce al Parlamento che vara le leggi. Con questa situazione la sovranità è trasferita ai pm».
Il presidente del Consiglio ha poi definito «famigerato» il pm di Milano Fabio de Pasquale che ha sostenuto l'accusa al processo Mills. Berlusconi ha ricordato che il magistrato era lo stesso del processo per le tangenti dell'Eni: «È lo stesso che disse a Cagliari che il giorno dopo l'avrebbe messo in libertà e poi è andato in vacanza. Il giorno dopo Cagliari si è tolto la vita». Berlusconi, infine, ha ricordato le motivazioni del processo Mills portate da De Pasquale e le ha definite «assurde».

«Andiamo avanti convinti della fiducia che ci ha dato Fli - ha detto Berlusconi - Faremo una verifica giorno per giorno e se questa lealtà verrà meno nei fatti non ci metteremo un minuto per tornare al popolo italiano a chiedere di nuovo la sua fiducia. Questo è il nostro sentimento, il nostro auspicio, la nostra speranza». Il premier ha sottolineato anche di avere ancora «il 60% di gradimento nei sondaggi» e che «mai nella storia il nostro Paese ha avuto il rispetto e il peso come quello che ha oggi sulla scena internazionale». E riferendosi allo strappo con Gianfranco Fini: «Incomprensibili restano anche per me questi ultimi tre mesi di chiacchiere, distinguo, stillicidio di critiche, chiacchiere che hanno dato immagine terribile della politica, che hanno fatto dimenticare meriti e successi del nostro governo. Un'immagine della politica scandalosamente negativa».

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Chi c'era e chi no ad ascoltare Berlusconi

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Tags Correlati: Cagliari | Corte Costituzionale | Csm | Eni | Fabio de Pasquale | Gianfranco Fini | Giustizia | Italo Bocchino | Milano | PDL | Silvio Berlusconi

 

Silvio Berlusconi fa capire benissimo che la macchina elettorale Pdl comunque è già in moto, e lo fa annunciando la nuova, poderosa, struttura che ha in animo di mettere in pista. «Lanceremo 60mila Team della libertà - così li chiama dal palco della Festa - che siano presenti nei 60mila distretti elettorali, nelle sezioni elettorali del nostro Paese, in modo che in ciascuno ci siano almeno 3 o 4 difensori del voto che siano in grado di illustrare settimanalmente, alle 300 famiglie che compongono ciascun distretto, i risultati del governo».
La sinistra, secondo Berlusconi, vuole «un governo tecnico perché vogliono cambiare la legge elettorale. Vogliono cambiare la legge elettorale - ha proseguito - perché non vogliono una democrazia bipolare. Vogliono tornare all'Italia che aveva governi con una durata media di 11 mesi».

Sull'intenzione del premier di aprire una commissione d'inchiesta sulla magistratura, non ha tardato la reazione di Fli: «L'Italia non ha bisogno di vedere il Parlamento impegnato in una Commissione d'inchiesta contro la magistratura - ha detto Italo Bocchino - che per Futuro e Libertà è baluardo di legalità e sicurezza. Se Berlusconi ha storture da denunciare le metta nero su bianco e le invii al Csm. Pertanto - sottolinea Bocchino - la nostra disponibilità parlamentare su questo argomento non c'è, non facendo parte del programma di governo e non avendone discusso in maggioranza».

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