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Questo articolo è stato pubblicato il 03 ottobre 2010 alle ore 08:00.
Giovanni Venturini Del Greco, Stefano Babbini e Federico Maria Grati sono tre giovani ingegneri. Dopo una laurea a Firenze ed esperienze in giro per il mondo il lavoro se lo sono andati a cercare in Africa: nel 2006 hanno fondato Agroils con la scommessa di produrre biocarburanti in Ghana.
Diverse piantagioni e qualche anno più tardi si trovano davanti ad un'altra scommessa altrettanto cruciale: trovare 2 milioni di euro per far crescere il loro progetto. In un paese come l'Italia, fanalino di coda europeo per quanto riguarda gli investimenti in venture capital (solo 98 milioni di euro investiti nel 2009 contro gli oltre 500 della Francia), si tratta di una sfida non di poco conto. La loro opportunità, insieme a 10 altre start-up, se la sono giocata venerdì scorso in occasione della Start-Up Initiative di Intesa Sanpaolo, evento nato specificatamente per far incontrare giovani imprese e investitori.
«Vogliamo far crescere delle idee ed aiutare le aziende appena nate a trovare i mezzi finanziari per svilupparsi incontrando gli investitori interessati. In questo modo, non solo creiamo i clienti del futuro della nostra banca, ma favoriamo la cultura dell'innovazione e della crescita nel paese» ha voluto sottolineare Gaetano Miccichè, responsabile corporate e investment banking di Intesa Sanpaolo in occasione del primo anno dell'initiziativa. Giunta al quinto appuntamento con 590 imprese che hanno chiesto di partecipare e 410 manifestazioni di interesse da parte di potenziali investitori, Start-Up Iniative è il segnale che anche nel nostro paese il settore dell'innovazione può attrarre capitali fondamentali per la crescita e l'occupazione giovanile. «Certo il venture capital in Italia non è sviluppato come in altri paesi, ma non bisogna disperare» spiega Miccichè. «Le precedenti edizioni hanno dimostrato che gli investitori non mancano e di capitale ce n'è più di quanto si possa pensare».
A questo proposito è però fondamentale la formazione e il supporto che vanno offerti ai neoimprenditori: «Una start-up, infatti, oltre a comunicare passione e curiosità deve anche presentare un business plan convincente» chiarisce Miccichè. Con questo obiettivo è nata Start-Up Initiative: formare le imprese e poi portarle in un'arena dove si presentano agli investitori, esponendosi a domande, osservazioni e critiche.