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Questo articolo è stato pubblicato il 06 ottobre 2010 alle ore 18:53.
«La Ue non ha da dare alla Libia i 5 miliardi di euro» chiesti dal colonnello Muhammar Gheddafi nell'agosto scorso a Roma per «fermare definitivamente» l'immigrazione clandestina che dalle coste libiche si riversa in Europa. Lo ha detto il commissario europeo agli affari interni e sicurezza Cecilia Malmostrom che ieri a Tripoli ha firmato l'agenda di cooperazione tra Ue e Libia sull'immigrazione ed oggi ha definito «caotiche» le relazioni con Tripoli.
«Cinque miliardi di euro sono la totalità di quanto viene donato dalla Ue all'Africa» e quindi «la Ue non li ha da dare alla Libia», ha detto la Malmstrom a proposito della richiesta del colonnello Gheddafi ribadita ieri a Tripoli dal ministro degli esteri libico Moussa Koussa.
Malmstrom ha riferito in conferenza stampa di un accordo finanziato con 50 milioni di euro per il triennio 2011-2013, ma - come ammesso dalla stessa commissaria - «privo di un calendario per la messa in atto» di quanto previsto, «perchè le relazioni con il governo libico sono caotiche».
L'agenda di cooperazione tra Ue e Libia sui temi dell'immigrazione - più una dichiarazione di intenti che un vero accordo - è stata firmata dai commissari europei Malmstrom e Stefan Fule (allargamento e vicinato).