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Via libera dei finiani al lodo Alfano dopo la conferma delle presidenze di commissione

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Questo articolo è stato pubblicato il 06 ottobre 2010 alle ore 10:16.

Dai finiani arriva il disco verde al lodo Alfano-bis . Fli voterà dunque, in commissione Affari costituzionali al Senato, gli emendamenti presentati dal relatore, il presidente della commissione Carlo Vizzini, che riscrivono il ddl costituzionale. L'annuncio è arrivato dall'unico esponente finiano della commissione, Maurizio Saia. «Ho parlato con Giulia Bongiorno - dice Saia - e siamo d'accordo per il voto favorevole. Sarà un sì ma senza enfasi». Dalla prossima settimana, dunque, la commissione comincerà a votare emendamenti e subemendamenti con l'obiettivo di accelerare la partita, come era già emerso stamane durante il vertice delle forze di maggioranza al Senato.

Nel corso della riunione si era stabilito di riconfermare tutte le presidenze delle commissioni di Camera e Senato in scadenza. Quindi i tre finiani Giulia Bongiorno (Giustizia alla Camera), Silvano Moffa (Lavoro alla Camera) e Mario Baldassarri (Finanze al Senato) resteranno al loro posto. Si era poi deciso inoltre di accelerare l'iter del provvedimento sulla riforma dell'università, programmando nel pomeriggio una nuova riunione alla presenza del ministro Maria Stella Gelmini. «ll vertice di oggi - aveva spiegato al Sole24ore.com il presidente della commissione al Lavoro alla Camera, il finiano Silvano Moffa - ha il merito di stabilire un metodo di lavoro attraverso il confronto su tutti gli argomenti come avevamo chiesto dall'inizio».

Ma l'incontro era servito anche a fissare una precisa road map sulla giustizia. «Si è parlato della calendarizzazione e del prosieguo del lodo Alfano-bis - avevaraccontato un berlusconiano doc al Sole24ore. com - e la strada è quella di accelerare al massimo recependo le richieste di Fli, che non vuole l'estensione dello scudo ai ministri. In questo modo si vuole anche lanciare un segnale alla Consulta, che deve pronunciarsi sul legittimo impedimento il 14 dicembre, sperando in una sospensione del giudizio». Un orientamento che trova ora anche la sponda finiana con il via libera della pattuglia di Fli. Stamane era stato il capogruppo di Fli alla Camera, Italo Bocchino, ad anticipare la linea sul lodo Alfano. «C'è la nostra disponibilità a votarlo. Siamo consapevoli - aveva aggiunto - della necessità in Italia di preservare il presidente del consiglio e le alte cariche nel corso del loro mandato». Questo non vuol dire, aveva chiarito ancora Bocchino, che ieri ha partecipato con gli altri parlamentari di Fli al lancio del nuovo partito, «annullare i processi, ma soltanto "sospenderli"». Ecco perché «voteremo lealmente il lodo Alfano».

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Una piccola schiarita dunque nei rapporti interni alla maggioranza. «Tempo fa quando lo dicevamo noi ci rispondevamo con delle risatine - aveva ammesso con un sorriso Bocchino - ma se si fanno i vertici si risolvono i problemi». Insomma, per il capogruppo di Fli la soluzione era evidente: riconoscere l'esistenza della minoranza dentro il Pdl. «Bastava prendere atto che c'è una terza gamba per risolvere i problemi. Le riunioni solo il rito della democrazia» e comunque «è la Costituzione che prevede il riconoscimento dei gruppi parlamentari».

Al termine dell'incontro, però, il generalissimo di Fini aveva ribadito la posizione di Fli sulla legge elettorale e sul possibile asse con Pd e Udc. «Sulla legge elettorale non esiste vincolo di maggioranza. Se c'è una proposta condivisibile siamo pronti a discuterne». La legge, aveva spiegato ancora Bocchino, «dovrà però avere tre caratteristiche: indicare chi fa il premier, delineare prima le alleanze e permettere agli elettori di scegliere l'eletto, poi si può discutere se attraverso i collegi o con le preferenze». (Ce. Do.)

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