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Questo articolo è stato pubblicato il 07 ottobre 2010 alle ore 20:53.
Sbloccare gli 800 milioni di fondi pubblici per la banda larga: è la richiesta del presidente della commissione Trasporti e comunicazioni della Camera, Mario Valducci che, in occasione del convegno su «Il futuro dell'agenda digitale» ricorda che tale sollecitazione al governo «è contenuta nelle risoluzioni approvate, già nel dicembre 2009», dalla Commissione parlamentare».
Per Valducci «il nostro paese sconta certamente un ritardo», anche se «segnali molto incoraggianti» sono arrivati dall'accordo raggiunto presso il tavolo governo-operatori sul modello strutturale di base per le reti di nuova generazione. Rassicurazioni sul punto sono arrivate anche del neo ministro dello Sviluppo economico, Paolo Romani, che ha detto che il «Memorandum of Understanding è in dirittura d'arrivo». «Ho l'impressione - ha aggiunto - che il tavolo tecnico sia praticamente definito, ora dobbiamo andare a quello politico».
Il tema delle risorse finanziarie resta tuttavia prioritario perchè, prosegue Valducci, «un intervento complessivo di infrastrutturazione per garantire l'accesso alla banda larga richieste investimenti cospicui». In questo senso «i contributi pubblici, in una fase congiunturale come quella che stiamo attraversando non possono che essere limitati» e dunque «lo sforzo maggiore deve arrivare da imprese e operatori privati che potranno attendersi una consistente remunerazione dalle attività e dai servizi commerciali veicolati dalle nuove reti». Permane tuttavia «la necessità del supporto pubblico», rileva ancora Valducci, per «garantire l'accesso dei servizi nelle zone dove la domanda è più scarsa e nelle quali si tratta quindi di assicurare un servizio di natura sociale».
L'amministratore delegato di Vodafone Italia, Paolo Bertoluzzo ha ricordato il progetto di investimento da un miliardo dell'azienda per portare la banda larga a mille comuni in tre anni. Inoltre, ha aggiunto, Vodafone ha investito anche nella rete fissa: «negli ultimi 3 anni tra uno e 1,5 miliardi», ha detto, confermando poi la volontà di investire sul progetto per la rete di nuova generazione, «per il quale - ha rilanciato - siamo convinti serva un investimento di sistema. E da parte nostra c'è la totale disponibilità».