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Questo articolo è stato pubblicato il 08 ottobre 2010 alle ore 19:36.
Praticamente tutta Avetrana e tantissima gente proveniente dai comuni limitrofi, ha riempito il piccolo campo sportivo comunale del paese tarantino, dove sta cominciando la cerimonia funebre religiosa per Sarah Scazzi. La bara bianca, portata a spalla dagli uomini della Protezione Civile, è stata sistemata davanti all'altare. Nel campo di gioco sono state allestite oltre duemila sedie, ma tantissima gente è in piedi e l'unica gradinata coperta dello stadio, è gremita. Davanti alla bara siedono il padre ed il fratello di Sarah ed i familiari più stretti.
«Questo è un giorno triste per tutti noi - ha detto il sindaco di Avetrana intervenendo in chiesa durante i funerali - abbiamo sperato per 42 lunghissimi giorni che tu Sarah ti fossi volontariamente allontanata da noi, così come avevi manifestato nel tuo diario. E volesse Iddio che tanto fosse avvenuto».
La mamma di Sarah Scazzi, Concetta Serrano Spagnolo, è rimasta a casa e non assisterà al funerale che sarà celebrato tra pochi minuti nel campo sportivo di Avetrana. In mattinata nella camera ardente si è presentata Cosima Spagnolo, moglie di Michele Misseri, l'uomo che ha confessato di avere ucciso Sarah Scazzi. La donna è entrata nella sala insieme al figlio Claudio salvo poi lasciarla all'ingresso di Concetta Serrano Spagnolo nella camera ardente.
«Non c'è odio da parte di Concetta e dei suoi familiari nei confronti della sorella e delle nipoti e cugine di Sarah. Il responsabile è lo zio», ha detto l'avvocato Walter Biscotti, legale della famiglia della ragazza.
Il difensore di Michele Misseri, l'omicida della nipote Sara Scazzi, ha intanto fatto sapere che depositerà lunedì prossimo la richiesta di perizia psichiatrica per l'omicida al gip del Tribunale di Taranto perchè venga accolta in sede di incidente probatorio. Lo ha riferito lo stesso legale l'avvocato Daniele Galoppa, parlando con i giornalisti. Il legale ha anche respinto le voci secondo cui in questi giorni avrebbe ricevuto minacce. «Non mi è giunta nessuna minaccia - ha detto - e ritengo che non ne arriveranno. Io lavoro al fianco degli inquirenti per trovare tutta la verità. Il mio posto non è ad Avetrana, è qui dove svolgo la mia attività».
Intanto, Michele Misseri è detenuto in isolamento nel carcere di Taranto. Il suo fermo è stato convalidato dal Gip, anche se non c'è ancora chiarezza su alcuni aspetti dell'omicidio. «Ritengo che il mio assistito sia credibile quando parla della fasi successive all'omicidio», ha detto l'avvocato Daniele Galoppa, difensore di Michele Misseri. «Le grosse incongruenze - ha aggiunto all'uscita dal carcere dove si è tenuta l'udienza di convalida del fermo di pg di Misseri - si hanno soprattutto quando parla del momento in cui ha commesso l'omicidio. Oggi ha detto anche in qualche circostanza di non ricordare».