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Questo articolo è stato pubblicato il 12 ottobre 2010 alle ore 20:54.
COPIAPO' - Sono tutti salvi i 33 minatori rimasti bloccati sottoterra per oltre due mesi in Cile, dopo poco meno di 22 ore di un'operazione di salvataggio ultra tecnologica (issati in superficie tramite la capsula Fenix) che ha commosso e affascinato il mondo intero, grazie anche a una diretta tv vista da un miliardo di persone. Nessuno è mai sopravvissuto dopo essere rimasto così a lungo intrappolato sottoterra.
L'ultimo minatore ad essere recuperato è stato Luis Urzua, il caposquadra diventato il "capitano" del gruppo, tornato in superficie alle 21.55 locali (2.55 in Italia), poco meno di 22 ore dopo il primo, Florencio Avalos. Nel momento in cui la capsula lo ha riportato in superficie, 33 palloncini con i colori del Cile sono stati lanciati in cielo sopra "Campo Speranza", dove dal 5 agosto scorso, quando una frana intrappolò i lavoratori a oltre 600 metri di profondità, i parenti li hanno atteso con trepidazione.
Urzua, 54 anni, era capoturno quando il 5 agosto scorso una frana bloccò ogni uscita. Anche se lavorava da soli due mesi nella miniera di San José, è stato lui ad assumere la guida delle operazioni sottoterra dopo l'incidente. È stato lui a razionare le scorte alimentari nei primi 17 giorni di completo isolamento dal mondo esterno, prima che una sonda sotterranea non li ha individuasse ancora vivi. Ed è stato sempre lui ad avere il primo contatto con il mondo esterno, parlando alle autorità del Paese.
«Forse finiremo prima, forse finiremo oggi»: aveva detto detto durante la lunghissima giornata il presidente cileno, Sebastian Pinera, al "Campamento Esperanza", riferendosi al ritmo sostenuto delle operazioni. «Stiamo procedendo a un ritmo di tre minatori in superficie ogni due ore» aveva precisato Pinera sottolineando che se non ci fossero stati intoppi il salvataggio sarebeb stato completato in poche ore. E così è stato. « tra sette o otto ore».
Il primo è stato Florencio Avalos. Familiari, tecnici e giornalisti parevano impazziti quando Florencio Avalos, 31 anni, è uscito dalla capsula di metallo. E' stato lui il primo dei 33 minatori a rivedere la luce dopo 69 giorni a 700 metri di profondità. Era mezzonotte e cinque minuti (le cinque di mattina in Italia) quando la moglie l'ha abbracciato e il figlio Byron gli è corso al collo.