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Questo articolo è stato pubblicato il 19 ottobre 2010 alle ore 15:02.
«Basta parlare di tafferugli, questa è una guerriglia». È quanto ha detto il questore di Napoli, Santi Giuffrè, intervenendo alla trasmissione «24 Mattino» su Radio 24. Parlando dell'emergenza rifiuti in Campania e degli scontri Giuffre ha sottolineato che ci sono «cinque arresti, tre feriti tra le forze dell'ordine e un'altra notte pesante alle spalle - ha detto - abbiamo dovuto fronteggiare una situazione diventata impossibile. Siamo stati oggetto di ripetuti lanci di pietre e abbiamo dovuto riconquistare il territorio di Terzigno».
«Si è parlato tanto di donne e bambini, o di invalidi - ha proseguito il questore di Napoli - Certamente stanotte quando è iniziata la fitta sassaiola, le donne sono andate via. C'è un'organizzazione che gestisce quantomeno i tempi, la fase militare degli attacchi alle forze dell'ordine». E sulla definizione degli scontri il capo della polizia napoletana è perentorio: «Non sono solo tafferugli, sono autentiche barricate che stiamo rimuovendo con le pale dei Vigili del Fuoco. La parola tafferugli, con ripetuti feriti e con ordigni che continuano a essere ritrovati come stanotte, è un po' riduttiva. Meglio cominciare a chiamare le cose col loro nome: questa è una guerriglia. C'è una legge che va rispettata, sarà non gradita alla popolazione ma le leggi si cambiano in Parlamento, non sulla strada».
Sulle previsioni future relative alla questione il questore ha elogiato «l'apertura fatta ieri, con la disponibilità a versare i rifiuti da parte delle altre province». «È sintomo di grande sensibilità e volontà delle autorità di affrontare il problema non solo sulla strada - ha concluso - la situazione non è rosea, ma non si può pensare di risolverla con la guerriglia e occupando militarmente un territorio per une mese».
La vera novità di oggi, tuttavia è che Napoli potrà portare i suoi rifiuti in altre discariche della provincia, una misura presa dal presidente della Regione Campania Stefano Caldoro, che resterà valida solo fino al 26 ottobre. Caldoro - spiega la Regione - «per superare l'attuale stato di crisi nel ciclo di raccolta rifiuti a Napoli e provincia» e «per scongiurare, a causa del protrarsi e l'ulteriore accumularsi dei rifiuti medesimi nei centri urbani, pericoli gravi per l'igiene e la salute dei cittadini», ha autorizzato con una ordinanza di urgenza, i comuni del napoletano, che ora sversano a Terzigno, ad usare altre discariche, situate in altre province. E i gestori degli impianti Stir che ora scaricano a Terzigno, porteranno i rifiuti a Savignano Irpino, San Tammaro e Sant'Arcangelo Trimonte. I conferimenti però sono temporanei, «fino al ripristino del regolare funzionamento degli impianti napoletani», previsto per il 26 ottobre, e per quantità determinate.