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Questo articolo è stato pubblicato il 20 ottobre 2010 alle ore 09:01.
Cassa integrazione. Per un anno, due anni, tre anni e anche oltre. La vera ripresa è ancora lontana e la cappa protettiva degli ammortizzatori sociali continua ad avvolgere l'industria lombarda. Con effetti paradossali. Capita così che aziende di medie dimensioni con più di duecento dipendenti, veri e propri campioni regionali, continuino a percepire cassa integrazione da anni, con piani industriali appannati o, molto spesso, con situazioni di fallimento conclamato e cessazioni di attività, come nel caso di Legler, Donora, il Linificio e Canapificio nazionale. «Queste aziende – spiega Claudio Negro, segretario regionale della Uil – utilizzano spesso le risorse degli ammortizzatori in deroga, avendo esaurito le ore di Cassa ordinaria e straordinaria a disposizione. Rischiano di mettere in ulteriore difficoltà i piccoli e i settori per i quali la cassa in deroga è stata pensata». Per questo motivo la Uil chiede di accelerare i tempi: «Mettiamoli pure in mobilità – spiega Negro –, ma poi studiamo da subito con la Regione, e anche con le risorse delle aziende, un serio piano di outplacement». Dello stesso avviso anche Fulvia Colombini, segretario regionale della Cgil: «Serve un cambio di passo nelle politiche regionali a sostegno dell'occupazione».