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Questo articolo è stato pubblicato il 19 ottobre 2010 alle ore 15:25.
Benefici in bolletta per oltre 25 miliardi e un incremento del valore aggiunto per 116 miliardi, pari a un aumento annuo dello 0,7% del Pil al 2020, con risparmio complessivo di combustibili fossili per 86 milioni di tonnellate di petrolio equivalente (Mtep) nei prossimi 10 anni: sono i numeri principali del rapporto presentato dagli Amici della Terra, nel corso della seconda conferenza nazionale sull'efficienza energetica «Integrare l'efficienza con le rinnovabili», organizzata a Roma insieme con Enea e Fire (Federazione italiana per l'uso razionale dell'energia), con il contributo di European climate foundation.
«Il potenziale di risparmio energetico delle misure realizzabili entro il 2020 è di oltre 23 Mtep in termini di energia finale», ha sottolineato Rosa Filippini, presidente di Amici della Terra, che mette in guardia l'Esecutivo dal rischio nucleare: «Il modo peggiore per buttare i soldi dalla finestra», ha detto. «L'efficienza energetica - aggiunge Filippini - offre una prospettiva a lungo termine per l'occupazione e garanzie per l'ambiente», oggi sintetizzabili - in una stima di Confindustria - in «circa 400mila imprese e 3,5 milioni di addetti». Secondo Andrea Molocchi, responsabile studi dell'associazione, dall'efficienza ci sono non soltanto benefici economici, ma anche «ambientali per i cittadini e per lo Stato»: meno 19,7 miliardi di costi ambientali nei prossimi 10 anni, di cui 8,9 per il bilancio pubblico legati tagli alla sanità e alla Co2.
Per le detrazioni fiscali del 55% la stima totale del periodo 2007-2010 è di 2,5 miliardi, mentre in relazione ai certificati bianchi si stima un taglio di 52 milioni di tonnellate di Co2 tra il 2008 e il 2012, con un risparmio compreso tra 780 e 1.300 milioni di euro. Per il sottosegretario allo Sviluppo Economico, Stefano Saglia, l'obiettivo sono ora gli «investimenti tecnologici», in grado, aggiunge, di «dare una spinta a ricerca e sviluppo per l'industria, anche di piccole dimensioni», mentre per il numero uno dell'Autorità per l'energia elettrica e il gas, Alessandro Ortis «occorre ottimizzare i meccanismi di incentivazione delle fonti rinnovabili e dell'efficienza energetica, eliminando distorsioni, sovrapposizioni e opacità».