Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 19 ottobre 2010 alle ore 06:36.
LUSSEMBURGO. Dal nostro inviato.
Il documento della task force che riscrive il patto di stabilità, sul quale è stata raggiunta ieri un'intesa politica di massima dopo un lungo tour de force, è per il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti «molto buono». La parola va ora ai capi di Stato e di governo e l'aspettativa del ministro è che non vi saranno sorprese in negativo: «Potranno solo migliorarlo», spiega in una pausa prima dell'inizio dell'Eurogruppo, al termine della prima tranche di lavori durata oltre 11 ore.
L'auspicio è che le eventuali modifiche rendano in sostanza il testo «ancora più politico» in direzione della maggiore flessibilità, in linea con i passaggi del documento in cui si sancisce il principio che oltre al parametro del debito si terrà conto degli «altri fattori rilevanti», tra cui il risparmio privato, la sostenibilità nel medio periodo delle finanze pubbliche, le riforme delle pensioni. È la posizione italiana, anche se il ministro dell'Economia precisa che il nuovo testo «raccoglie il consenso di tutti. Non vi è stata alcuna richiesta italiana di estensione del parametro del debito ai fattori rilevanti. Tutti ci siamo riconosciuti nel testo». Anche se ora occorre entrare nel merito, e «il diavolo e nei dettagli», come ammette Jean Claude Juncker, presidente dell'Eurogruppo.
«Habemus novum pactum» esordisce Tremonti in un breve incontro con i giornalisti. Comincia ora un complesso lavoro di coordinamento tra il testo della task force e quello della Commissione. Il tutto per il timbro politico dei capi di Stato e di governo, atteso per il vertice europeo in programma a Bruxelles per fine mese. Nel testo della task force non compaiono riferimenti temporali stringenti sul fronte della riduzione del debito, che da noi viaggia al 118,5% del Pil. Tanto basta per rassicurare il governo italiano (e non solo): «Per noi resta fondamentale la correzione del deficit, secondo quanto abbiamo già previsto. Il parametro del debito sarà oggetto di future e non probabili considerazioni in sede Ue».
In poche parole, nessuna maximanovra aggiuntiva. Se il deficit scenderà come fissato, il debito potrà cominciare a scendere nei ritmi programmati. In sostanza, per Tremonti il documento della task force guidata da Herman Van Rompuy ha il pregio di sintetizzare la ragioni tecniche e quelle politiche. Nel testo non compaiono riferimenti numerici relativi al percorso di riduzione del debito, mentre il testo della Commissione fissa per i paesi in debito eccessivo un taglio di un ventesimo l'anno.