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Questo articolo è stato pubblicato il 22 ottobre 2010 alle ore 15:26.
Se si vota, Silvio Berlusconi si ricandida: lo ha detto il premier in un'intervista rilasciata al quotidiano tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung. «Mi candiderò comunque. In caso di elezioni, vedremo se il programma del partito di Fini sarà tale da consentire di integrarlo nella coalizione», ha affermato Berlusconi.
Nell'ampia intervista, che si può leggere anche sul sito internet del quotidiano, il primo ministro italiano sostiene di non avere mai chiesto che fosse introdotto il lodo Alfano, ma fa notare che «una legge del genere esiste in molti paesi». Berlusconi sferra un nuovo attacco ai magistrati: «Sulla nostra democrazia grava un macigno. Nella magistratura abbiamo una corrente che agisce in modo eversivo cercando di procedere contro chi è stato eletto legalmente dal popolo».
Alla domanda "Quanto stabile è l'Italia?", Berlusconi risponde che «l'Italia continua a essere un paese con una guida politica stabile e un esecutivo forte, che poggia sul consenso della grande maggioranza degli italiani. Dopo il 2008 – continua – il mio partito ha prevalso in tutte le elezioni. Mi sono presentato alle Camere con il programma per i prossimi tre anni, sul quale ho ottenuto la fiducia. Suppongo che il partito di Fini continuerà a sostenere il governo».
Il premier non immagina «un nuovo centro in grado di formare un governo» e cita i sondaggi secondo cui «un'alleanza elettorale di tutti i partiti di centro otterrebbe soltanto tra il 10 e il 12% dei voti». «Negli ultimi anni, sotto la mia guida, l'Italia ha fatto un passo importante verso il bipolarismo».
Berlusconi respinge con forza le accuse di evasione fiscale. «I giornali parlano di irregolarità fiscali commesse nel 2003 a Roma. In quel periodo ero presidente del Consiglio e non avevo più nulla a che fare con il gruppo Mediaset presieduta da mio figlio e mia figlia».
Sulla finanza pubblica, il premier rivendica al governo di avere saputo mantenere i conti in ordine e dice che bisogna continuare a risparmiare: «In luglio il deficit del bilancio pubblico ammontava al 5% del Pil, lo dobbiamo ridurre al 3% entro il 2012».
Berlusconi è alla ribalta oggi anche su El Pais, ma per il caso Antigua. «Berlusconi condonò il 90% del debito estero di Antigua nel 2004», titola il quotidiano spagnolo riprendendo quanto pubblicato da La Repubblica.