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Questo articolo è stato pubblicato il 23 ottobre 2010 alle ore 13:11.
«Sciopero generale, subito». Maurizio Landini, segretario generale della Fiom l'ha proposto al congresso fondativo di Sel, Sinistra ecologia e libertà in corso a Firenze. Il leader sindacale alla fine del suo intervento, durato mezz'ora ma nel corso del quale ha attaccato governo, Confindustria e anche Massimo D'Alema, sia pure senza citare quest'ultimo, ha detto che «dopo la grande manifestazione di sabato scorso a Roma, il Governo va avanti con la sua politica come se niente fosse e anche la Fiat fa finta di niente. Allora, è giunto il momento di proclamare la sciopero generale».
«Se il governo continua come se niente fosse, se la Confindustria prosegue come se niente fosse noi abbiamo il dovere di mettere in campo tutta la forza di cui possiamo disporre e quindi, dopo la manifestazione della Cgil del 27 novembre, dobbiamo davvero arrivare allo sciopero generale». L'annuncio di Landini viene accolto con un tripudio di applausi dalla platea del primo congresso di Sinistra ecologia e libertà a Firenze. «Lo sciopero generale se non lo facciamo adesso - aggiunge Landini - non ci sarà un secondo tempo per poter cambiare la situazione del paese». «Noi non chiediamo ai partiti di dirci con chi stanno - spiega Landini - ma chiediamo loro se i lavoratori italiani hanno il diritto di poter votare, tramite il referendum, sugli accordi che li riguardano. Questo è il merito delle cose, tutto il resto sono balle». Del resto l'unico modo con cui «Confindustria e Governo possono portare a casa i risultati che hanno in testa permettendo alla Fiat di fare ciò che vuole e agli industriali di fare accordi separati - conclude Landini - è impedire ai lavoratori di poter decidere».