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Questo articolo è stato pubblicato il 24 ottobre 2010 alle ore 18:39.
Un'accusa shock turba la Gran Bretagna il giorno dopo lo scoop di Wikileaks sulla guerra in Iraq. Secondo documenti dell'esercito americano esaminati dal gruppo di legali partner di Julian Assange, nell'agosto 2003 un militare britannico uccise una «ragazzina vestita di giallo» che dalle truppe del Regno Unito si aspettava dolciumi, non una raffica di piombo. La ragazzina giocava con gli amichetti nelle strade di Bassora dove i militari britannici distribuivano di routine caramelle in uno sforzi di «conquistare i cuori» della popolazione locale, ha detto Phil Shiner, avvocato di PublicInterest Lawyers.
«Per ragioni inspiegabili un carro armato si fermò alla fine della strada, lei giocava nel suo vestitino giallo, un soldato uscì dalla torretta, sparò e la uccise».Le forze armate britanniche all'epoca ammisero in una lettera che un soldato della B Company, primo battaglione del reggimento del re, aveva «sparato colpi di avvertimento in aria» vicino alla casa della bambina. La lettera, che non conteneva formuledi scuse, asseriva che era una «mera possibilità» che la morte della bimba fosse stata provocata dal soldato britannico.
Proprio dalla Gran Bretagna, primo e fedele alleato degli Usa nella campagna irachena, si levano ora perplessità e preoccupazioni anche dal mondo politico. Riferendosi proprio al caso della povera bambina vestita di giallo, il vicepremier Nick Clegg ha definito, in una dichiarazione alla Bbc , «estremamente gravi» le accuse sugli commessi in Iraq contenute nei circa 400mila documenti Usa. «Possiamo deplorare il modo in cui sono avvenute queste fughe di notizie, ma ritengo che le accuse mosse siano estremamente gravi», ha detto Clegg. «Credo che l'amministrazione americana fornirà la sua risposta.Non spetta a noi dire loro come agire», ha aggiunto il vicepremier liberale-democratico, noto per la sua opposizione all'intervento britannico nella guerra in Iraq, bollata come«illegale».