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Questo articolo è stato pubblicato il 25 ottobre 2010 alle ore 10:57.
Si riaccende un esile filo di dialogo sulla gestione dei rifiuti a Napoli e provincia. Dopo il niet di ieri dei sindaci di Boscoreale, Trecase e Boscotrecase al documento proposto sabato dal capo della protezione civile Guido Bertolaso, la popolazione e i primi cittadini dei comuni interessati sembrano più sereni visto che l'apertuta della discussa cava Vitiello è stata rimandata come ha ribadito oggi lo stesso Bertolaso. «L'apertura di una nuova discarica non è vicina, nel modo più assoluto, non è immediata. Con la situazione attuale - ha detto il capo della protezione civile - si va avanti fino alla primavera prossima, fino all'estate. Ma questo dovrà essere portato avanti dalleautorità locali».
Quanto al no dei sindaci al documento Bertolaso si è mostrato ottimista. «Auspico un ripensamento dei sindaci. Ho detto - ha ribadito ai giornalisti a Napoli - che avremmo dato seguito in modo unilaterale al documento. Sono convinto che dopo questa dimostrazione di serietà, pacatezza e saggezza, si troverà l'accordo». Il sottosegretario all'emergenza rifiuti ha infatti spiegato che già da questa mattina nella discarica Sari di Terzigno sono arrivati i primi camion con l'argilla «per l'inizio di una bonifica». Sulla vicenda è intervenuto anche il premier Silvio Berlusconi. «Bisogna continuare a lavorare per raggiungere i risultati e gli obiettivi che ci si è posti con l'accordo», ha detto il premier nel corso di una telefonata fatta in prefettura a Napoli dove si svolto oggi un vertice sull'emergenza rifiuti. Intanto la direzione distrettuale antimafia ha a perto un fascicolo su probabili infiltrazioni della camorra tra i responsabili degli scontri.
Sul fronte degli scontri, invece, dopo quattro giorni consecutivi di guerriglia urbana, Terzigno ha vissuto la sua prima notte senza incidenti. Mentre a Boscoreale, comune limitrofo, nella notte di ieri due pattuglie della polizia sono state aggredite da sconosciuti. Un agente è rimasto ferito a un occhio, colpito da schegge di vetro del parabrezza. A seguito dell'agguato, tre persone sono state fermate: «atti di vera e propria violenza, non più tollerabili», ha commentato il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, che ha lanciato un monito a tutti a deporre le armi, altrimenti, ha aggiunto, «credo che sarà necessario intervenire in modo più duro di quanto non si sia fatto finora». (video racconto di Andrea Franceschi)