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Questo articolo è stato pubblicato il 29 ottobre 2010 alle ore 15:18.
Sull'affaire di Ruby, del presidente del consiglio Silvio Berlusconi, di Emilio Fede, Lele Mora, Nicole Minetti e della Questura di Milano tenta di far chiarezza il Corriere della Sera e non solo. Ma ribadiamo, tenta, perché tra pratiche da rituali orgiastiche in salsa africana (l'ormai famoso Bunga Bunga) evidenze di cronaca, interpretazioni giuridiche e riflessi politici la maionese mediatica sembra quasi impazzita. Questo per dire che al punto in cui siamo non è facile districarsi per nessuno tra verità presunte e non.
Come scrive il quotidiano di via Solferino «per ora ci sono tre circostanze sicure nella storia di feste e prostitute con politici, a casa Berlusconi ad Arcore, rappresentata in maniera controversa alla Procura di Milano da una 17enne marocchina. La principale è che la turbolenta minorenne (...) è davvero stata ad Arcore nella residenza di Silvio Berlusconi: «Non conoscevo quella ragazza e non c'è stata nemmeno una stretta di mano», ma "potrei averla incrociata un paio di volte alle cene a casa del premier", ha infatti confermato ieri il direttore del Tg4 Emilio Fede, la cui iscrizione nel registro degli indagati per l'ipotesi di favoreggiamento della prostituzione, al pari dell'impresario tv Lele Mora e della consigliere regionale lombarda Pdl Nicole Minetti, è stata imposta dalla natura delle dichiarazioni della minorenne».
Ancora il Corriere sottolinea «La seconda certezza è che, pur giurando di aver soltanto incontrato il premier in queste feste, senza mai rapporti sessuali con lui, la minorenne ha davvero ricevuto contanti. Non somme epocali (regali a parte), ma pur sempre multiple dei mille euro che per Patrizia D'Addario retribuivano una notte con Berlusconi a Palazzo Grazioli. E cioè circa 5 mila euro a incontro».
«La terza evidenza è che, da quando il 27 maggio la minorenne in carico ai servizi sociali finì in Questura perché accusata da una amica di averle sottratto a casa 3 mila euro, si è attivata una molteplice rete di protezioni. A cominciare dalle pressioni dall'alto sui dirigenti della Questura, per cercare quella notte di propiziare la soluzione più soft possibile per la minorenne: poiché nelle comunità per minori contattate non vi era disponibilità ...a una italiana di cui i poliziotti constatavano la presenza nell'Ufficio denunce: Nicole Minetti, l'igienista dentale di Berlusconi che in marzo l'aveva imposta nel listino di Formigoni per le elezioni regionali in Lombardia.