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Questo articolo è stato pubblicato il 31 ottobre 2010 alle ore 15:44.
Bersani: bene le parole di Fini, siamo pronti a un governo tecnico
«Il Paese è fermo e dilaniato da mille polemiche». Lo ha detto Gianfranco Fini parlando ai circoli romani di Futuro e libertà al teatro Adriano di Roma. «Il paese è fermo - ha commentato - e ha ragione la presidente della Confindustria Emma Marcegaglia: il nostro esecutivo stenta a indicare le linee di ripresa.
«Anziché risparmiare cento con tagli da dieci - ha proseguito Fini - dobbiamo indicare settori in cui investire e non solo quelli in cui tagliare. «La nostra economia - ha spiegato il leader di Fli - non sarà mai competitiva in termini di quantità. Possiamo essere competitivi solo in termini di qualità. L'alta tecnologia, il sapere applicato alla produzione. In una società come la nostra in cui le imprese sono tutte medio-piccole non si può pensare che si accollino anche spesa tecnologia. O è competenza dello Stato o le nostre imprese saranno indebolite sul piano della qualità. Farlo è indispensabile per i nostri figli e per i nostri cervelli».
«Possibile – si è chiesto il presidente della Camera – che l'Italia non riesca a trovare risorse che al contrario saltano fuori quando la Lega batte i pugni sul tavolo per difendere 200 ultrà delle quote latte?».
«C'è una questione sociale che ogni giorno di più morde, possibile che gli amici della maggioranza non lo capiscano? È sempre colpa dell'opposizione e dei complotti? No. La smettano di dire che la colpa è dei giornali, della sinistra, della magistratura», ha rilanciato Fini all'indirizzo della maggioranza di governo. «Se l'Italia non esce dalla propaganda affonda in una palude» ha concluso.
E a chi gli ha chiesto se Fli ha intenzione di fare ostruzionismo all'attività del Governo, Fini ha risposto: «Interdizione sul pacchetto fiscale? No, perché non è stato presentato. Interdizione sul piano per il Mezzogiorno? No, perché non è stato presentato. Interdizione sulle leggi che servono unicamente per Berlusconi? Sì». Perché «l'Italia merita di più di quello che attualmente ha. Siamo così presuntuosi da pensare di poter offrire agli italiani risposte diverse». Quindi: «Il presidente del Consiglio metta la testa sui problemi reali. Se lo farà non gli faremo mancare i nostri suggerimenti e le nostre proposte».