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Questo articolo è stato pubblicato il 03 novembre 2010 alle ore 16:13.
«Dopo 30 anni, il segreto di stato decade comunque»: a scriverlo è il Copasir, il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, presieduto da Massimo D'Alema, in una lettera inviata al sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta, che ha la delega ai servizi segreti. «Il Copasir - ha spiegato D'Alema in una conferenza stampa - ha deliberato di scrivere al Governo sul segreto di Stato esprimendo un parere che va nella difesa intransigente della legge di riforma sulla durata temporale del segreto di Stato, vale a dire massimo 30 anni».
Il Copasir dunque ritiene «non condivisibile lo schema di regolamento suggerito dalla cosiddetta "Commissione Granata", considerando, in particolare, che la legge non prevede protezioni di secondo livello per i documenti già coperti dal segreto di Stato». L'ipotesi avanzata dalla Commissione prevedeva un meccanismo che, di fatto, consente di reiterare il segreto oltre i 30 anni.
Pertanto, secondo il Copasir, venuto meno il segreto di Stato, ciò che ne era oggetto, oltre a essere immediatamente accessibile all'autorità giudiziaria, dovrebbe esserlo anche per tutti gli altri soggetti, «secondo le regole generali per l'accesso fissate dalla legge 241 del 1990, senza nessuna procedura speciale», ha ribadito D'Alema. E naturalmente, ha spiegato ancora il presidente del Copasir, «allo scadere del 30esimo anno, non è che tutti i documenti vengono resi pubblici, anche perchè se ci sono persone ancora in attività, o c'è il coinvolgimento dei servizi segreti stranieri, vale la regola della legge sulla privacy». «Mi aspetto - ha detto D'Alema - che il sottosegretario Letta e il Governo vogliano attenersi al parere espresso dal Copasir così come è stato formulato e ricordo che il Comitato Parlamentare per la Sicurezza della Repubblica è espressione del Parlamento».
D'Alema ha poi detto di aver chiesto al premier Silvio Berlusconi di riferire al Comitato di controllo sui servizi segreti sul tema della sua sicurezza. «Ad occuparsi della sicurezza del presidente del Consiglio - ha detto D'Alema - sono i servizi segreti e noi intendiamo tornare su questo tema e riteniamo che sarebbe giusto sentire, su questo e altri temi, il presidente del Consiglio». D'Alema ha detto anche che il Copasir si occuperà pure dei pacchi bomba indirizzati ad alcuni leader europei tra cui quello diretto al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, rintracciato nella notte a Bologna. «Non abbiamo ancora avuto una relazione - ha spiegato D'Alema - ma ce ne occuperemo». La minaccia, ha aggiunto «esiste e vi è l'attenzione dei nostri servizi anche al di là degli ultimi attacchi recenti».