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Questo articolo è stato pubblicato il 05 novembre 2010 alle ore 15:01.
«Troppe volte ho sentito dire che il Governo non si è dedicato al futuro: ecco, oggi presentiamo, primi in Europa, il piano per il 2020». Così il premier Silvio Berlusconi presenta, nel corso di una conferenza stampa a palazzo Chigi, il via libera del Consiglio dei ministri al piano Europa 2020, replicando alle accuse di immobilismo rivolte al suo Esecutivo. «Nell'insieme il nostro documento - ha spiegato il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti - è all'altezza di quello degli altri e all'altezza delle aspettative che dagli altri arrivano». Tutti i paesi dell'Unione euroepa, ha sottolineato il ministro, «in questi giorni stanno finalizzando il vecchio programma nazionale di riforme basato sulla logica antecedente la discussione sulla riforma del patto di stabilità. Siamo, tutti i paesi dell'Europa, al termine di una fase e al principio di una nuova». Per Tremonti si tratta di un «documento molto importante: è l'inventario di una serie di idee e proposte». L'obiettivo strategico è raggiungere nel 2020 un livello minimo di spesa dell'1,53% del Pil destinato a ricerca e innovazione, contro l'attuale 1,1 per cento.
Lavoro, federalismo, riforma della tassazione, energia, istruzione, previdenza, competitività e riforma della pubblica amministrazione sono gli ingredienti del piano varato dal Governo, primo degli adempimenti previsti dalla governance europea che dovrà essere trasmesso a Bruxelles entro il 12 novembre nella versione preliminare, mentre la versione definitiva è attesa per il mese di aprile, insieme all'aggiornamento del programma di stabilità. Nell'ambito degli obiettivi della strategia Ue 2020 per la crescita e l'occupazione gli Stati membri devono segnalare il proprio piano nazionale per raggiungere gli obiettivi.
La riforma del sistema tributario prevede lo spostamento del peso della tassazione dalle persone (e dunque dai redditi personali) alle cose intese come consumi e proprietà. Insomma dalla complessità alla semplicità, dal centro alla periferia.
L'obiettivo 2020 per il tasso di occupazione è fissato tra il 67 e il 69%, condizionato all'intensità della crescita, che equivarrebbe a dire un incremento di 1,6-1,8 milioni di persone. È prevista la manutenzione del sistema degli ammortizzatori sociali, un utilizzo più efficiente delle risorse che saranno comunque limitate, soprattutto al Sud. Ruolo fondamentale in questa azione è l'incremento dell'occupazione femminile nel Paese.Ci sono fondi per l'inclusione sociale, 3,9 miliardi, di cui 2,4 per favorire l'accesso al lavoro delle donne e l'accesso a servizi e strumenti di conciliazione fra famiglia e lavoro.