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Questo articolo è stato pubblicato il 08 novembre 2010 alle ore 19:24.
Domani riunirà prima i segretari regionali e poi lo stato maggiore del Pd per decidere il da farsi. Ma intanto il segretario democratico, Pierluigi Bersani, deve fare i conti con il pressing dell'Idv e di Antonio Di Pietro che invita il Pd a «stanare Fini» presentando una mozione di sfiducia contro Silvio Berlusconi. La stessa richiesta che, dalle fila dei democratici, arriva anche dall'ex ministro Arturo Parisi. «Perché il Pd deve farsi tirare dalla giacca da Di Pietro? Presentiamo noi la mozione». Insomma il numero uno dei Democrats deve decidere la linea rapidamente per evitare pericolosi scossoni all'interno e soprattutto per non lasciare la regia nelle mani dell'ex pm.
Per il momento, però, Bersani preferisce prendere tempo. «Vediamo cosa fanno Berlusconi e Bossi e poi con la direzione del partito svilupperemo tutta una serie di iniziative per risolvere la situazione». E a Di Pietro risponde per le rime. «C'è un sacco di gente che ci dice cosa dobbiamo fare». Dunque il segretario non ci sta a farsi tirare la giacca e attende di capire quale possa essere lo strumento più efficace per mettere all'angolo il premier. La mozione di sfiducia suggerita dal leader dell'Idv? Su questa arma Bersani nutre parecchie perplessità. «Finché non ci sono i numeri - è il ragionamento che il segretario va ripetendo a ogni piè sospinto - la mozione è uno strumento che non serve». Fino a quando cioè non ci sarà il via libera di Fini e dei suoi la sfiducia parlamentare al Cavaliere resta un'arma spuntata. Anzi, potrebbe sortire l'effetto contrario, quello di ricompattare la maggioranza.
Da qui, dunque, la necessità di trovare un altro terreno su cui costruire un fronte comune con Fli. E l'occasione potrebbe essere la mozione di sfiducia contro il ministro della Cultura, Sandro Bondi, dopo il crollo della casa dei gladiatori di Pompei. Il titolare del dicastero ha già annunciato che risponderà mercoledì prossimo alla richiesta del Pd. E i democratici fisseranno la strategia dopo averlo ascoltato. La mozione viene data per scontata, secondo gli ultimi rumors parlamentari, e dovrebbe incassare anche il sì dei dipietristi. Che preferirebbero puntare su un atto di sfiducia contro Berlusconi, ma hanno fatto sapere che firmeranno la mozione del Pd anche se la considerano «una misura insufficiente».