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Questo articolo è stato pubblicato il 11 novembre 2010 alle ore 18:34.
Il ministro dell'Interno Roberto Maroni avrebbe dato mandato ai suoi legali di procedere nei confronti del pm del Tribunale dei minorenni di Milano, Annamaria Fiorillo, per le dichiarazioni, considerate «diffamatorie», fatte a proposito del ministro per il caso Ruby. Fonti del Viminale fanno notare che quanto dichiarato da Maroni alle Camere ricostruendo la vicenda è contenuto anche in un'ordinanza dello stesso Tribunale per i minorenni del capoluogo lombardo. A strettisimo giro la replica della Fiorillo: «la querela la trovo divertente».
«Più che il ministro dell'Interno, Maroni si sta trasformando nel ministro dalla querela facile. Nel caso specifico non si comprende minimamente quale diffamazione sarebbe addebitabile al Pm Annamaria Fiorillo», ha commentato Donatella Ferranti del Pd,
Intanto sono stati accertamenti «conoscitivi» per fare chiarezza sul caso Ruby,che senza la telefonata del premier sarebbe dovuta andare in comunità. Ad avviarli, fin dal 2 novembre scorso, è stato il procuratore generale della Cassazione, Vitaliano Esposito, titolare, con il Guardasigilli, dell'azione disciplinare. Al pg della Suprema Corte, dunque, il Csm ha inoltrato la nota ricevuta ieri dal pm dei minori di Milano, Anna Maria Fiorillo, la quale, con la lettera inviata a Palazzo dei Marescialli, ha chiesto che «la discrepanza con i dati di realtà che sono a mia conoscenza venga chiarita». Il pm continua a ripetere che ciò che «ha dichiarato in aula Maroni non mi va giù. Non mi è sembrato possibile che un ministro vada in Parlamento a dire queste cose. Io che ero là non posso permetterlo».
Il procuratore generale della Cassazione ha chiesto spiegazioni al pg della Corte d'appello di Milano; il Csm attende l'esito di tali accertamenti «riservandosi successive determinazioni». «Comprendiamo che chiedere al "tribunale in house" di Palazzo dei Marescialli una presa di posizione (e di distanza) dalle affermazioni del pm Fiorillo nei confronti del ministro Maroni e del personale della questura di Milano sarebbe come pretendere la luna. Ma una pratica a tutela nei confronti del procuratore Edmondo Bruti Liberati sarebbe il minimo che ci si possa aspettare», ha dichiarato Gaetano Quagliariello, vicecapogruppo vicario del Pdl al Senato.