Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 17 novembre 2010 alle ore 12:53.
Sono «almeno 200 mila» gli studenti della scuola e dell'università italiana che questa mattina in tutta Italia stanno partecipando agli oltre 100 cortei organizzati nella giornata della mobilitazione internazionale per il diritto allo studio. Gli studenti, che chiedono al governo maggiori fondi per l'istruzione pubblica, il blocco dei tagli e delle riforme in atto, hanno risposto all'appello delle varie associazioni e collettivi studenteschi in particolare nella capitale.
A Roma, infatti, sono scese in piazza circa 20 mila persone: i due cortei - uno partito da piazza della Repubblica e l'altro da piazzale Aldo Moro - si sono fusi in via Cavour, dove in questo momento stanno transitando. La manifestazione dovrebbe arrivare a piazza Navona, ma non è escluso che possa concludersi con un sit-in a piazza Montecitorio davanti la Camera dei Deputati. Molto partecipate sono anche i cortei di Torino e Palermo, dove stanno attraversando per le vie del centro circa 10 mila studenti. Molte anche le presenze, nell'ordine di 5 mila unità, a Bologna, Napoli, Venezia, Firenze e Ancona.
Gelmini: avanti con le riforme, slogan vecchi. «Bisogna avere il coraggio di cambiare. È indispensabile proseguire sulla strada delle riforme: dobbiamo puntare a una scuola di qualità, più legata al mondo del lavoro e più internazionale». Lo ha detto il Ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini. «Per ottenere questi obiettivi - ha aggiunto - stiamo rivedendo completamente i meccanismi di inefficienza che hanno indebolito la scuola italiana in passato. Un lavoro e un percorso difficile, ma indispensabile. È necessario lo sforzo di tutti coloro che hanno a cuore la scuola. La protesta di oggi però mi pare riproporre vecchi slogan di chi vuole mantenere lo status quo, di chi è aprioristicamente contro qualsiasi tipo di cambiamento».