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Questo articolo è stato pubblicato il 17 novembre 2010 alle ore 12:56.
La Dia: 'ndrangheta infiltrata in Lombardia, favorita dal massimo ribasso
Non si placano le polemiche dopo l'intervento di Saviano a Vieni via con me sulla 'ndrangheta in Lombardia. «Sono incredulo, confido ancora in un refuso e chiedo quindi a Saviano di smentire, riservandomi ogni azione utile». È dura la reazione del ministro dell'Interno, Roberto Maroni, alle affermazioni dello scrittore, che in una intervista a Repubblica lo paragona all'avvocato del boss della Camorra 'Sandokan' Schiavone.
«Quando ho letto le dichiarazioni di Saviano, speravo si riferisse al Sandokan di Kabir Bedi, purtroppo parlava invece del più sanguinario dei boss della Camorra», aggiunge il ministro dell'Interno, Roberto Maroni. «Non ci voglio credere - continua - e confido ancora in un refuso, ma chiedo a Saviano di smentire, riservandomi ogni azione utile perché non ci voglio credere».
Il titolare del Viminale, torna poi sulle affermazioni che lo scrittore ha fatto lunedì sera, nel corso della puntata di 'Vieni via con me'. «Siamo consapevoli delle infiltrazioni della 'ndrangheta anche al Nord - dice Maroni - e sei mesi fa, a Milano, ho istituito una commissione speciale per vigilare sulle infiltrazioni nell'expo. E ho introdotto una legge che impone la tracciabilità di tutti i pagamenti di tutti gli appalti pubblici.
La Lega è stata il partito che all'inizio degli anni '90 - prosegue - ha denunciato le infiltrazioni mafiose al Nord. Ma qui parliamo di altro, di una cosa che è stata detta in trasmissione, cioè che al Nord «la 'ndrangheta interloquisce con la Lega. È una affermazione che respingo, una grave falsità. Per questo mi sento offeso, come ministro e come leghista, e chiedo il diritto di replica per smentire. Saviano non doveva dire che la Lega è referente della mafia: un conto sono le infiltrazioni, un conto è essere referenti». Nel capannello che si è creato nel Transatlantico è intervenuto anche il ministro Ignazio La Russa: «Non voglio fare il difensore di Saviano, ma può anche darsi che parlando a braccio si sia espresso con una parola diversa rispetto a quello che pensa».
L'intervista incriminata di Saviano. La risposta del ministro Roberto Maroni «mi ha ricordato un altro episodio», quello in cui dopo aver scritto una lettera al boss della camorra Sandokan Schiavone l'avvocato di questi gli rispose: «Voglio vedere se Saviano ha il coraggio di dire queste cose guardando Sandokan negli occhi. Per la prima volta da allora ho riascoltato questa espressione. E sulla bocca del ministro dell'Interno certe parole sono davvero inquietanti».