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Questo articolo è stato pubblicato il 19 novembre 2010 alle ore 18:33.
Anche i carri armati verranno impiegati dai marines statunitensi per stroncare la resistenza talebana nella provincia di Helmand dove nelle ultime settimane gli scontri hanno raggiunto nuovamente un'intensità molto elevata e dove solo nell'ultima settimana sono morti oltre un centinaio di insorti. Gli ultimi, 18 miliziani di nazionalità pachistana, sono stati uccisi ieri nel distretto di Nad Alì dove due giorni prima era stato catturato un comandante talebano.
Secondo quanto riportato oggi dal Washington Post verrà presto dislocata a Helmand una compagnia corazzata con 16 carri armati M1 Abrams. Mezzi da 64 tonnellate veterani della guerra in Iraq e finora mai impiegati dagli statunitensi nel conflitto anti-insurrezionale afghano, fatto di piccole battaglie e scaramucce nelle quali sono privilegiati i mezzi ruotati più leggeri.
L'invio dei carri pare sia stato richiesto dal generale David Petraeus che intenderebbe così disporre nelle aree più calde di un mezzo molto ben protetto e in grado di resistere agli ordigni improvvisati e soprattutto capace di fornire un formidabile supporto di fuoco alla fanteria. Il cannone da 120 millimetri di un Abrams è in grado di sbriciolare un edificio sparando con estrema precisione da un paio di chilometri di distanza. In questo modo si evita di dove esporre i soldati al fuoco diretto delle postazioni nemiche e si riduce l'impiego più costoso di aerei da attacco ed elicotteri.
L'arma più potente impiegata finora a bordo dei veicoli alleati in Afghanistan sono i cannoncini a tiro rapido da 25/30 millimetri adottato dai mezzi corazzati da combattimento (cingolati e ruotati) Bradley e Lav 25 statunitensi, Warrior e Scimitar britannici, VBC francesi o i Dardo e Lince italiani.
Secondo il quotidiano di Washington, che cita fonti ufficiali, l'impiego degli Abrams nel sudovest afghano indica un'intensificazione delle azioni offensive alleate. Negli ultimi tre mesi le operazioni delle forze speciali per uccidere o catturare i talebani si sono triplicate. Nel solo mese di ottobre, nei raid aerei della Nato sono state sganciate circa mille bombe, il numero più alto in un singolo mese dall'inizio della guerra. Nei distretti intorno a Kandahar i fanti aeromobili della 101esima divisione hanno fatto saltare in aria decine di case (con l'approvazione delle autorità locali) perché bonificarle dalle centinaia di mine e trappole esplosive sarebbe stato troppo pericoloso.