House Ad
House Ad
 

Economia Politica economica

Regioni troppo lente, procedure complesse: a rischio 800 milioni di euro dall'Unione europea

Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 21 novembre 2010 alle ore 06:36.

Contributi comunitari per circa 800 milioni di euro rischiano di svanire, bruciati dall'accidia delle amministrazioni pubbliche italiane, dall'incapacità dei privati e dalla macchinosità delle procedure di accesso europee. A questa cifra si arriva sommando i 613 milioni a rischio di «disimpegno» del Fondo europeo per lo sviluppo regionale (Fesr), ai contributi non ancora richiesti sul Fondo sociale europeo (Fes).

Non solo. Un ulteriore pericolo si nasconde nell'eventualità che la nuova bozza del bilancio comunitario per il 2011, non venga approvata entro il 31 dicembre prossimo per l'opposizione inglese che già lunedì scorso – con Olanda e Svezia – ha fatto saltare l'accordo tra consiglio, europarlamento e commissione. Se si andasse all'esercizio provvisorio, scatterebbe il sistema dei «dodicesimi provvisori»: nel 2011, per ciascun capitolo di spesa, la commissione potrà spendere ogni mese solo un dodicesimo di quanto è stato speso nel 2010. Ergo, se come ogni anno le richieste di rimborso arriveranno a Bruxelles in extremis il 31 dicembre, i servizi comunitari potranno rimborsare le fatture solo per dodicesimi, fino a quando non sarà approvato il nuovo bilancio. E poiché Bruxelles ha due mesi di tempo per rimborsare, solo per le fatture inviate entro il 31 ottobre scorso c'è la certezza di ottenere i fondi entro il 2010 e in un'unica tranche.

Il rischio principale è comunque quello di perdere definitivamente le risorse. Perciò sia gli uffici della commissione sia la Ragioneria generale dello stato stanno sollecitando le regioni ad affrettarsi. Lo ha fatto la direzione generale (dg) alle politiche regionali, competente per il Fesr, con una lettera inviata l'8 novembre scorso al rappresentante permanente presso la Ue, Ferdinando Nelli Feroci. «Allo scopo di evitare i rischi di disimpegno delle risorse comunitarie – scrive il direttore generale – le chiedo di allertare le autorità di gestione e di certificazione degli interventi interessati e di sollecitarle ad accelerare l'attuazione finanziaria degli interventi».

La dg occupazione, che gestisce il fondo sociale, ha invece scritto direttamente alle regioni, Campania, Calabria, Puglia e Sicilia. La preoccupazione è che si ripeta quanto è avvenuto per il programma 2000-2006 quando «in particolare le regioni del Sud hanno perso svariati milioni di euro».

L’articolo continua sotto

Tags Correlati: Bruxelles | Campania | Direzione Generale | Ferdinando Nelli Feroci | Fesr | Fondo europeo per lo sviluppo regionale | Pubblica Amministrazione | Sicilia

 

La regola del disimpegno automatico dei fondi strutturali, introdotta nel 2006, prevede che le somme per le quali esiste un impegno di pagamento di Bruxelles ma per le quali non viene chiesto il rimborso entro il 31 dicembre dell'anno successivo a quello dell'impegno di bilancio vengano azzerate. Gli importi in ballo riguardano dunque gli impegni di spesa del 2008. Nei 613 milioni del Fesr non ancora richiesti a fine ottobre, spiccano i 211,9 milioni della Campania, pari al 35,7% del piano operativo regionale (Por). Ma anche la Sicilia, che un anno fa aveva «salvato» 50 milioni solo grazie alla modifica del regolamento comunitario per la crisi globale, rischia grosso: 96 milioni (17,9%). Cifre importanti anche per i piani interregionali (Poin) e i piani nazionali (Pon), in particolare ricerca e competitività, reti e mobilità e attrattori culturali (si veda la tabella). Per quest'ultimo, il contributo non richiesto supera il 70 per cento. Ma, segnalano dalla Ragioneria generale dello stato, «in alcuni casi non è stato possibile inviare le richieste perché Bruxelles non aveva approvato i sistemi di gestione e di controllo».

Per il Fes non è disponibile una tabella così puntuale come per il Fesr, ma si possono stimare importi non richiesti per circa 200 milioni, tenuto conto che la disponibilità complessiva del Fes per l'Italia è circa un terzo del Fesr e che il ritmo della spesa tra i due fondi non è molto diverso.

Le colpe, però, non sono tutte a Roma o nelle regioni. La commissione ha riconosciuto che il basso tasso di utilizzo dei fondi strutturali (Italia al 13% negli ultimi 4 anni e in netto rallentamento rispetto allo stesso periodo del programma di coesione 2000-2006) dipende anche dai tempi lungi delle procedure e dai costi eccessivi. Tanto che ha deciso di tagliare di un quarto gli oneri amministrativi. Ma solo dal 2013.
giuseppe.chiellino@ilsole24ore.com

La mappa dell'utilizzo dei fondi europei regione per regione

Shopping24

Da non perdere

Per l'Italia la carta del mondo

Mentre la crisi reale morde più crudelmente, mentre i mercati finanziari saggiano possibili

In Europa la carta «interna»

Batti e ribatti sui nudi sacrifici degli altri, sull'algido rigore senza paracadute e prima o poi

La commedia di Bruxelles

Al Parlamento europeo è andato in scena il terzo atto di una commedia dal titolo: Regole per le

Guarguaglini: ecco le mie verità

«Ho sempre detto che ero innocente, le conclusioni delle indagini lo dimostrano: nell'archiviazione

Una redistribuzione di buon senso

Arrivano dal ministero della Giustizia le nuove piante organiche dei tribunali. Un intervento

Casa, la banca non ti dà il mutuo? Allora meglio un affitto con riscatto. Come funziona

Il mercato dei mutui in Italia resta al palo. Nell'ultimo mese la domanda di prestiti ipotecari è


Jeff Bezos primo nella classifica di Fortune «businessperson of the year»

Dai libri alla nuvola informatica: Jeff Bezos, fondatore e amministratore delegato di Amazon,

Iron Dome, come funziona il sistema antimissile israeliano che sta salvando Tel Aviv

Gli sporadici lanci di razzi iraniani Fajr-5 contro Gerusalemme e Tel Aviv costituiscono una

Dagli Assiri all'asteroide gigante del 21/12/2012, storia di tutte le bufale sulla fine del mondo

Fine Del Mondo, Armageddon, end of the World, Apocalypse? Sembrerebbe a prima vista roba da